In un intervento precedente avevo parlato della luminosità degli obiettivi e del numero f che indica il diaframma che stiamo usando. Riassumendo in poche parole f indica l’apertura del diaframma, più piccolo è il numero e maggiore quantità di luce passerà permettendo di ottenere un distacco tra il soggetto in primo piano e lo sfondo.
Ecco una serie di scatti che ho fatto e che a mio avviso spiega il tutto meglio di mille parole, l’ordine dei diaframmi usati è il seguente: f2-f4-f5.6-f8-f11-f16-f22. Mano a mano che il numero crescerà noterete il cambiamento dell’immagine, ciò che va detto è che all’aumentare del numero f aumenta anche il tempo di esposizione perchè passando meno luce attraverso l’obiettivo dobbiamo aumentare i tempi della posa, quindi si deve ricorrere ad un cavalletto se la luce a disposizione è scarsa.
f2
f4
f5.6
f8
f11
f16
f22
Come avete potuto notare lo sfocato varia molto tra una lente luminosa ed una buia, tenete conto che gli obiettivi di fascia bassa partono solitamente da f3.5-f4 e quindi potete capire che con quelle lenti si possono fare tante cose ma non ad esempio ritratti che esaltino il volto e non il resto a meno di non lavorare in studio con degli appositi sfondi. Il rovescio della medagli è che le lenti luminose costano molto e quindi andrebbe valutata bene la spesa in relazione al futuro utilizzo. Altro punto da considerare è che minore è il numero f e maggiore è la possibilità di sbagliare la messa a fuoco, se al posto del fiore ci fosse un viso con f2 posso mettere a fuoco le ciglia e non l’occhio per intenderci rovinando così il ritratto.
Altra cosa da tenere a mente è che la maggior parte degli obiettivi rende al meglio a f5.6, nel senso che a questo valore di diaframma la lente riesce a risolvere il miglior dettaglio mentre a valori inferiori o superiori tende a perdere un pò di incisività, questo però è un discorso generale perchè esistono lenti che non soffrono di questo problema come quella che ho utilizzato per questi scatti.
Nessun commento:
Posta un commento