sabato 31 dicembre 2011

Un anno assieme

Il 2011 è agli sgoccioli e mi ritrovo a tirare le somme di questo blog. 
Devo ammettere di essere sorpreso nel constatare che in 12 mesi sono passate per queste pagine oltre 12.000 persone, un numero che non mi sarei mai aspettato e che mi riempie di gioia. Mi auguro di essere stato all'altezza e di essere riuscito a dare qualcosa a coloro che mi hanno letto e seguito.
I buoni propositi per l'anno che sta per iniziare sono quelli di riuscire a continuare a parlare di fotografia anche se probabilmente sarò meno presente perchè tra pochi giorni diventerò papà. Almeno ora sapete quale sarà il mio soggetto principale per tutte le prossime prove che farò :-) .
Auguro a tutti un felice anno nuovo!

Otturatore E-pl3 e Zuiko 45mm1.8

Oggi la giornata non è stupenda, cielo velato e qualche nuvola ma sono dovuto scendere in città e così ho fatto qualche scatto ed una constatazione, l'otturatore della epl3 arriva a 1\4000 sec e può non bastare.
Vi metto alcuni scatti:









   


Indovinate cos'è l'ombra che si vede in tutti gli scatti tranne nell'ultimo?
E già...l'otturatore.
Tutte le foto sono state scattate in priorità di diaframmi (A) tenendo f1.8 tranne l'ultima che è a f5.6. La macchina vi avvisa lampeggiando che il rapporto tempo\diaframma non va bene e la dimostrazione sta nel fatto che nello scatto si vede l'otturatore che non è stato abbastanza rapido. 
Onestamente è la prima volta che devo constatare questo fatto, sarà che la e-5 ha un otturatore che arriva a 1\8000 e lenti al massimo f2, sarà che in presenza di luce di solito si chiude comunque il diaframma ma mi sorge una pensiero... Il diaframma può essere tenuto bello aperto per due motivi, scarsa luce oppure volontà di ottenere uno sfocato netto e se io volessi fare un ritratto in piena luce, diciamo mezzogiorno di un giorno d'agosto? 
Potrei essere costretto a chiudere il diaframma o a montare un filtro per ridurre la luminosità. 
Certo è un esempio estremo, fotografare un volto è diverso dal riprendere una scena intera e probabilmente calcolando l'esposizione spot solo su di esso riuscirei a rientrare nei tempi giusti a f1.8 però il pensiero c'è e dovrò verificare appena ci riuscirò.
Vi lascio un link simpatico di youtube in cui si vede come lavora l'otturatore delle pen:  http://www.youtube.com/watch?v=T7Mg5Y3pZSE&feature=relmfu 
e quello di un otturatore tradizionale come quello della e-3: http://www.youtube.com/watch?v=MvYVS9T_qtM&feature=relmfu

venerdì 30 dicembre 2011

Schermo Olympus XZ-1 VS Schermo Olympus E-pl3

Un lettore del blog mi ha esposto delle perplessità che riguardano lo schermo amoled della xz-1 rispetto a quello classico della pen che possiede e così ho deciso di scattare due rapide fotografie per mettere a confronto lo schermo delle xz-1 con quello della e-pl3.
Le foto non sono il massimo, perdonatemi, le ho fatte con la E-5 e lo Zuiko 50mm f2 che ha tirato fuori anche i pixel degli schermi ma dovrebbero rendere l'idea sulla loro resa.


Per primo ecco lo schermo della E-pl3:


Ed un crop al 100%






E poi quello della XZ-1:






ed il crop al 100%






Tra i due quello che ha restituito i colori più fedeli alla realtà è stato lo schermo della xz-1, qui dovete fidarvi della mia parola ma vi assicuro che messi vicini alla palette di colori era quello che più si avvicinava alle tonalità reali, soprattutto nelle tonalità scure.
Quale sia il migliore non lo so onestamente, si va molto a gusti personali, di sicuro sono validi entrambi e, almeno a vista, non mi pare ci siano differenze di qualità eclatanti. Ambedue i monitor erano con le impostazioni di fabbrica per quanto riguarda la luminosità e la temperatura del colore e su normal per quanto riguarda il tipo di immagine da riprendere. Andando ad agire sul controllo della saturazione sia del monitor che della ripresa le cose possono variare anche di molto ma tali parametri vanno impostati secondo i propri gusti personali.

giovedì 29 dicembre 2011

Evoluzione della tecnologia e involuzione del fotografo

E' incredibile l'evoluzione che la fotografia ha avuto nell'ultimo decennio ed i cambiamenti che ha portato nella società di conseguenza.  
Una volta c'era la pellicola, le fotografie erano un bene prezioso sia per i momenti che immortalavano sia per il prezzo che bisognava pagare per averlo, dal rullino alla stampa. 
Esistevano fondamentalmente due categorie di utenti, i professionisti che possedevano le reflex con delle buone lenti e gli altri che utilizzavano le usa e getta o le compatte con ottica fissa o zoom. 
Oggi il mercato si è molto diversificato, alle usa e getta si sono sostituiti i cellulari che, in buone condizioni di luce, offrono una qualità anche dignitosa a livello fotografico. I professionisti sono rimasti tali ed utilizzano corpi di fascia alta e lenti di ottima qualità. Quello che si è creato è un mercato intermedio estremamente variegato a cui le case produttrici hanno cercato di offrire ogni tipologia di macchine immaginabili. Si va dagli acquirenti di macchine super compatte da tenere nel taschino della giacca a quelli che vogliono uno zoom che possa riprendere un alieno sulla Luna, ci sono quelli che vogliono un carro armato resistente a tutto ma compatto e quelli che vogliono una macchina di qualità elevata a scapito delle dimensioni. A tutte queste richieste i produttori hanno dato una opzione appetibile e tutto sommato valida ma forse si è perso il senso della fotografia. 
Personalmente ho testato con mano almeno il 90% dei prodotti usciti sul mercato, provando le varie marche e tipologie di macchine fotografiche approdando poi a quelle che soddisfavano maggiormente le mie esigenze di fotografo. 
Una cosa in questo mio percorso di sperimentazione l'ho capita però, la macchina può esaltare il lavoro del fotografo, può permettergli di catturare ciò che vuole e soprattutto come vuole ma non può sostituire l'occhio umano. Alla fine ciò che conta è chi sta dietro il mirino più che lo strumento di ripresa. 
Oggi assistiamo all'ennesima rivoluzione fotografica, prima abbiamo sostituito la pellicola con i sensori, oggi togliamo gli specchi dalle reflex e Fuji ha già pronti per il 2012 dei nuovi sensori organici che promettono meraviglie. 
Ma la tecnica?
Ho accompagnato la mia ragazza ad un corso di fotografia l'anno scorso e mi sono ritrovato un ventenne come insegnante, uno che fotografava da un paio d'anni e che è riuscito a dire una valanga di inesattezze durante il corso da far paura eppure chi ha partecipato lo ha ritenuto un buon insegnante fidandosi di ciò che gli raccontava.
Già dobbiamo assistere ad un impoverimento culturale in generale con i vari Volo che scrivono libri fatti di pensierini sgrammaticati ed ora dobbiamo subire un crollo culturale anche nella tecnica...dove finiremo?
La tecnologia può far evolvere le macchine fotografiche ma se nel contempo i fotografi diventano ignoranti il risultato quale sarà?
Non riesco a concepire le tante persone che conosco e che si comprano delle reflex senza sapere neanche cosa sia il diaframma, la luminosità dell'ottica che montano sul corpo e, ancor peggio, il fatto che esiste un fattore di moltiplicazione e credono che la lente che hanno su corrisponde ai millimetri scritti sul barilotto. 
Il dramma poi si conclude quando cerco di spiegare loro le basi e quasi si offendono, si sentono sminuiti e alla fine agiscono di iniziativa comprando prodotti scadenti ma dai grandi numeri scritti sulle confezioni.
Forse era questo lo scopo delle aziende fin dall'inizio, impoverire culturalmente le persone per poter poi rifilare sul mercato delle schifezze spacciandole per ottimi prodotti addescando clienti sprovveduti.
Una cosa è certa, più sale la qualità dei prodotti e più calano le conoscenze di chi li usa e non solo in fotografia, basta pensare alle automobili che oggi fanno quasi tutto da sole ai vari Iphone utilizzabili anche da un bambino di 4 anni.
La tecnologia dovrebbe migliorare la nostra vita e non dovrebbe comportare un arretramento culturale e conoscitivo come conseguenza.

mercoledì 28 dicembre 2011

VF-3 + E-pl3

Oggi è arrivato anche il mirino elettronico VF-3 per la mia E-pl3 e così ho scattato qualche foto per farvi vedere come si presenta sulla macchina. Qualcuno potrebbe chiedersi come mai io abbia preferito questo mirino al più risoluto VF-2 e per rispondere devo esporre i pro ed i contro di entrambi sottolineando che prima dell'acquisto ho avuto modo di testarli e prenderne visione di persona.


PRO VF-2
-ottima risoluzione
-maggior ingrandimento dell'immagine


CONTRO VF-2
-mancanza del sistema di bloccaggio sulla macchina (si stacca facilmente)
-facilità di distacco dell'oculare circolare
-maggiori dimensioni
-mancanza di un sistema di ancoraggio in posizione orizzontale
-prezzo elevato, 250 euro (negozio fisico)


PRO VF-3
-presenza del sistema di bloccaggio sulla macchina
-dimensioni un pò ridotte rispetto al fratello maggiore
-blocco in posizione orizzontale del mirino tramite piccolo gradino
-prezzo onesto,150 euro (negozio fisico)


CONTRO VF-3
-minore risoluzione
-leggero effetto tunnel a causa di un minor ingrandimento dell'immagine
-color argento...gusto personale ma nero mi sarebbe piaciuto di più, magari lo dipingerò io


La mia scelta è caduta sul VF-3 per prima cosa per il sistema di ancoraggio al corpo macchina, ho letto su vari forum che a molti è capitato di perdere il VF-2 per la facilità con cui si sfilava e mi sarebbe seccato sprecare i miei soldi. 
Potendoli provare entrambi in negozio ho potuto appurare che la differenza di qualità dell'immagine è leggera, pensavo fosse più marcata onestamente ed invece non si discostano troppo e 100 euro di differenza mi sono sembrati esagerati.
Per un fattore puramente estetico poi il VF-2 risulta troppo grosso per la E-pl3, forse è più indicato in tal senso per la E-p3 che possiede un corpo più consistente.
L'acquisto è stato più uno sfizio che una reale necessità, il monitor basculante della E-pl3 fa sì che non ci siano problemi nelle inquadrature magari dovuti al sole però scattando a 300mm eq. in effetti poter tenere la macchina attaccata al volto inquadrando attraverso il mirino aiuta ad evitare il micro mosso.
Ora le foto:











L'ultima immagine come potete intuire è presa direttamente da dentro il mirino,la qualità non è il massimo ma rende l'idea, spero, di come si presenta la visione che a mio avviso è più che sufficiente per riprese normali. 

Robin Wong : Simply Robin

Vi presento un blogger degno di nota e secondo me di grande bravura: Robin Wong, il suo blog lo trovate qua: http://robinwong.blogspot.com/ e personalmente vi consiglio di seguirlo se siete appassionati del mondo Micro 4:3 e 4:3 perchè Robin riesce a fare delle belle recensioni basandosi sulle sue uscite e sulle sue esperienze dirette, cose che si rivelano molto più utili di tante sterili recensioni che si basano su misure e numeri. 
Robin ha la fortuna di abitare in un paese tecnologicamente molto dinamico e di poter frequentare amici che condividono la sua passione e si vede che da tutto questo trae ispirazione e giovamento. Il blog è in inglese ma per chi non avesse dimestichezza con questa lingua esiste sempre il traduttore di Google e in ogni caso le foto parlano da sole e spesso fanno trarre le proprie conclusione a prescindere da quello che un blogger può aver scritto.
Buona lettura!

4:3 VS Micro 4:3

In questi giorni mi trovo a fare molte considerazioni sui due standard proposti da Olympus, il vecchio 4:3 ed il nuovo Micro 4:3 e sto cercando di buttare giù le differenze, i pregi ed i difetti dei due sistemi ora che li ho in contemporanea e ambedue ben forniti di lenti.

PRO corpo 4:3 E-5
-mirino ottico che nel caso della mia E-5 copre il 100% dell'inquadratura
-impugnatura perfetta
-durata batteria
-corpo in lega di magnesio
-tropicalizzazione

CONTRO corpo 4:3 E-5
-peso non indifferente
-ingombro non indifferente
-possibilità che la polvere oltre che sul sensore possa andare a depositarsi sullo specchio o sul pentaprisma
-maggiori parti in movimento che possono nel tempo avere problemi

PRO corpo Micro 4:3 E-pl3
-compatto
-leggero
-possibilità di utilizzare un mirino elettronico esterno con diverse angolazioni
-monitor basculante che evita i problemi dei riflessi durante le inquadrature, problema che affliggeva le precedenti versioni
-assenza di corpi interni che possono rompersi o accumulare polvere

CONTRO corpo Micro 4:3 E-pl3
-impugnatura che risente della mancanza di un vero grip
-non tropicalizzato
-batteria che dura relativamente poco, 400 scatti circa


Nel computo dei pro o contro non ho messo ad esempio le rotelline di scelta rapida presenti nella E-5 perchè sulla E-pl3 la loro funzione è svolta dai pulsanti che risultano ugualmente comodi.


Vediamo i pro e contro delle ottiche.

PRO lenti 4:3
-tropicalizzate
-barilotto in metallo
-luminose e dotate del sistema di messa a fuoco SWD

CONTRO lenti 4:3
-grosse
-pesanti

PRO lenti Micro 4:3
-piccole
-leggere
-rapide nella messa a fuoco con il nuovo motore implementato da Olympus
-molto luminosi i fissi

CONTRO lenti Micro 4:3
-non tropicalizzate
-barilotto in plastica
-gli zoom non sono molto luminosi per contenere le dimensioni



Questi a grandi linee sono i punti che contraddistinguono i due sistemi, come fare allora a scegliere? 
Un professionista credo che non avrà dubbi e sceglierà il 4:3, o per meglio dire avrebbe scelto il 4:3 se non fosse stato dichiarato morto da Olympus. La scelta sarebbe comunque stata dettata principalmente da due fattori: ottiche luminose e tropicalizzazione. Un professionista infatti deve avere in mano un corpo e delle lenti da poter utilizzare sempre ed ovunque e anche se io non sono un professionista ho avuto modo di apprezzare questa particolarità andando per esempio a fotografare uccelli in zone impervie ed anche sotto la pioggia.
Il Micro 4:3 ha il grande vantaggio di poter essere portato sempre con se grazie agli ingombri e pesi irrisori, una peculiarità che invece il 4:3 non ha o per meglio dire poco gli si addice. 
Io quando esco di casa ho sempre dietro la macchina fotografica e fino a poco tempo fa la combinazione era la E-5 con su il 12-60 o il 50-200, un binomio ingombrante e pesante ad essere onesto. 
Oggi quando esco porto dietro la E-pl3 con su il 14-150 ed in tasca il microscopico 9-18 e non mi accorgo neanche d'averla. 
La differenza è notevole, se prima per le uscite tranquille e senza particolari necessità potevo portarmi dietro una combinazione che copriva o dai 24 ai 120mm eq o dai 100 ai 400mm eq, oggi esco senza problemi coprendo dai 18 ai 300mm eq. 
Per fare foto senza pensieri è una combinazione fantastica e dagli indubbi vantaggi tenendo conto che le uscite leggere di solito vengono effettuate di giorno con buona luce e quindi non servono ottiche luminose e che comunque se servisse potrei uscire montando su il 45mm 1.8.

Qualcuno mi aveva fatto notare come fino a un mesetto fa io ritenevo il Micro 4:3 inferiore al 4:3, è vero e lo penso tutt'oggi, questo però non deve rendere ciechi davanti ai vantaggi offerti dal nuovo sistema, vantaggi che vanno analizzati nell'ambiente per cui sono stati concepiti. Non mi sognerei mai di andare con la E-pl3 a fare caccia fotografica seria, non ha le doti per farla, mi affiderò sempre al binomio E-5+50-200 per quel genere di foto e lo stesso vale per le foto sportive dove serve immediatezza nella messa a fuoco.

Certo è che non sempre le doti di un corpo e delle lenti pro sono adatte ad accompagnarci nella vita quotidiana e mi riferisco alle mille occasioni fotografiche che ci possono capitare anche uscendo a fare due passi o nel tragitto casa-lavoro dove di norma uno non si porta dietro 2 chili di attrezzatura sulle spalle.

Ed ora vi metto alcune foto comparative con i due sistemi affiancati per poterne valutare le dimensioni fisiche e relativi ingombri,le lenti poste in alto sono il 50mm f2 e il 25mm f2.8 che utilizzo su entrambi i sistemi.







martedì 27 dicembre 2011

Olympus E-pl3 e i suoi obiettivi

Ecco una foto della mia E-pl3 con relativi obiettivi



Da sinistra: 25mm f2.8 4\3, 9-18mm micro 4\3, 14-150mm micro 4\3, 50mm f2 4\3 e 45mm f1.8 micro 4\3.
All'appello manca il 12mm f2 micro 4\3 che arriverà più in là e il 35mm macro 4\3 che al momento dello scatto era impegnato su un altro corpo. Le lenti 4\3 tramite adattatore vanno bene, soprattutto il 25mm mentre il 35mm ed il 50mm essendo due lenti macro non hanno per natura una messa a fuoco rapida ma sono comunque usabili. Personalmente ritengo che un corredo minimalista potrebbe essere composto dai soli 9-18 e 14-150, con due lenti si coprirebbe dal grandangolare spinto al tele con ingombri e pesi irrisori e qualità buona. I fissi io li uso nelle situazioni di scarsa luminosità per oppure se voglio uno sfocato più pronunciato nelle foto oltre che per foto specialistiche come le macro. Devo ammettere che uscire con la E-pl3 ed una borsettina con dentro tutti gli obiettivi è molto più comodo che uscire con la E-5 ed il solo 12-60 montato per ragioni di peso soprattutto. Non so se porterò avanti i due sistemi o se deciderò di passare unicamente al micro che alla fine ritengo più che sufficiente a coprire i bisogni di un amatore come me.

lunedì 26 dicembre 2011

Tarare l'obiettivo della reflex



Oggi sono uscito a fare qualche foto con il 12-60swd da poco rientrato a casa e già mentre controllavo le foto sullo schermo della E-5 mi ero accorto che qualcosa non andava, in tele tutto ok, solita proverbiale nitidezza ma in grandangolo no, totale mancanza di messa a fuoco sul punto desiderato.
Ok, nessun allarmismo, sono rientrato a casa e mi sono armato di pazienza per tarare la lente sul corpo macchina, come si fa questa operazione?
Il tutto è molto semplice, si prende il cavalletto, ci si piazza sopra la macchina fotografica, si sceglie un soggetto e si fa un primo scatto di prova senza nessuna modifica per avere un punto di partenza come riferimento.
Fatto questo primo scatto bisogna andare nelle impostazioni della macchina e scegliere la regolazione fine della lente, con Olympus si può eseguire su ogni singola lente e per ogni lente sia in posizione teleobiettivo che grandangolare potendo di volta in volta scegliere quale punto della messa a fuoco tarare.
La parte noiosa di tutta l'operazione risiede nel fare 40 scatti che vanno da una scala da -20 a +20, andare al pc a rivederli e scegliere quello che riteniamo essere il migliore, mettiamo lo scatto numero 30, che partendo dal valore -20 rappresenta il valore +10 nella nostra scala. A questo punto basterà ritornare alla fotocamera ed impostare il valore scelto che poi rimarrà memorizzato e varrà in modo univoco per la singola lente identificata dal sul seriale.
Ma perchè alle volte si devono tarare le lenti? Bè è semplice a dire il vero, le fabbriche hanno dei valori di riferimento per valutare la giusta regolazione di una sensore e degli obiettivi e di solito questa scala va da -4 a +4 ed entro questo range per i produttori sia i sensori che le lenti sono ritenuti esenti da difetti di fabbricazione. L'intoppo avviene quando un sensore tarato a -4 (valore teorico ovviamente) viene a trovarsi in combinazione con una lente diciamo +4 e ovviamente con una differenza di ben 8 punti in caso di utilizzo di lenti luminose e quindi dalla ridotta profondità di campo si noterebbe la non corretta messa a fuoco del soggetto.
Il bello è che oggi i corpi di un certo livello permettono di porre rimedio a questi problemi senza dover per forza ricorrere all'assistenza, fatto quest'ultimo che oltretutto non garantisce la risoluzione del problema visto che ogni lente andrebbe tarata per un singolo corpo e molti preferiscono mandare solo le ottiche in assistenza che il più delle volte ritornano senza modifiche perchè rientrano nel range di cui ho parlato prima senza essere considerate difettose.

venerdì 23 dicembre 2011

Assistenza Polyphoto per Olympus

Come avevo scritto in un precedente post il mio fidato e amato Zuiko 12-60swd era andato a fare un giretto presso il centro assistenza in Portogallo per una messa a punto ed oggi, dopo tre settimane, è rientrato a casa. 
Devo dire che il servizio è stato ottimo, ho spedito l'obiettivo a Milano, costo 32 euro, con corriere espresso TNT che lo ha consegnato in 12 ore. Da lì si è occupata l'assistenza Polyphoto di tutto, dalla spedizione alla casa madre alla rispedizione a casa mia, unica nota negativa è il fatto che non mi avessero avvisato del rientro e così il corriere si è presentato quando non c'ero e sono dovuto andare a ritirare il pacco di persona ma è stata proprio una sbavatura minima. 
Il costo dell'intervento compresa la rispedizione è stato di 180 euro e onestamente non contavo di riaverlo in tempo per le feste natalizie, aggiungendo i 32 euro del pacco d'andata alla fine ho speso 210 euro ma l'obiettivo è come nuovo e questo conta. 
Dalla fattura si capisce poco di cosa hanno fatto, c'è scritto che hanno sostituito un magnete, non ho idea di cosa si tratti ma ora la lente scorre come olio senza impuntamenti e tanto mi basta.
Direi che posso consigliare l'assistenza Polyphoto a chi ne avesse bisogno, sembrerà una banalità ma non sempre ci si affida a persone serie e competenti, potrei scrivere un libro sui centri d'assistenza da evitare.

E-pl3 + Zuiko 45mm f1.8 test parte seconda



Oggi ho avuto modo di fare due passi con la E-pl3 e lo Zuiko 45mm, le foto sono così come sono uscite dalla macchina.





































































giovedì 22 dicembre 2011

E-pl3 + Zuiko 45mm 1.8 test

Ho acquistato lo Zuiko 45mm f1.8 come lente da ritratto da abbinare alla E-pl3 e devo dire che il binomi, per quanto riguarda le proporzioni e l'ergonomia è veramente azzeccato.
Questa lente mi ha affascinato fin dalla sua presentazione, un 45mm f1.8 diventa un 90mm sulla Olympus e io considero da sempre questa lunghezza focale come l'ideale per i ritratti e lo sfocato derivante dall'ottima apertura sulla carta la rende qualcosa di fantastico. 
A livello di costruzione Olympus ha fatto un buon lavoro, la lente è solida ed anche se ero un pò perplesso dal fatto che fosse disponibile solo in color argento ( amo le lenti nere ) devo ammettere che una volta montato sulla pen si sposa bene con il colore del flash esterno e le cromature superiori del corpo.
Una nota stonata è la mancanza del paraluce, su una lente di alta qualità costruttiva e dal prezzo di medio mercato mi sarei aspettato la presenza di questo accessorio...poco male comunque visto che dalla Cina lo si fa arrivare con 10 euro di spesa aggiuntiva. 
Ora vi mostro come si presenta il binomio E-pl3 + 45mm













Veniamo al test, molto basilare e fatto più che altro per capire la resa di questa lente a diverse aperture. Il soggetto è il primo che mi è capitato per le mani e prometto che le prossime prove che farò lo cambierò :-).
Eccovi la carrellata di scatti e relativi crop:


f1.8



f1.8 crop




f2





f2 crop





f2.8





f2.8 crop





f3.5




f3.5 crop





f4.5





f4.5 crop





f5.6





f5.6 crop





f6.3





f6.3 crop





f8





f8 crop







Nell'analizzare le foto dovete tenere presente la consueta perdita di qualità dovuta al ridimensionamento dei file. A mio avviso anche a tutta apertura la nitidezza è buona e lo sfocato piacevole anche se poco percepibile in questa ambientazione, domani vedrò di fare delle foto all'aperto con sfondi un pò più vari.