sabato 7 dicembre 2013

Olympus E-M1 + Zuiko 50mm f2

Ho fatto qualche scatto con questa accoppiata, sullo Zuiko c'è poco da dire, è sempre una lente splendida. Con la em1 funziona meglio che con la e5, più veloce nella messa a fuoco che, come con tutte le ottiche 4/3, funziona a rilevamento di fase. Di seguito due scatti.

giovedì 28 novembre 2013

Olympus E-M1 firmware 1.1

Per chi fosse interessato è uscito il primo aggiornamento firmware per la OMD E-M1, questi i dettagli:

Ver.1.1
(Nov. 28 2013)
  • Compensation for chromatic aberration is supported when using the E-M1 and Panasonic’s LUMIX G VARIO 14-140mm/F3.5-5.6 ASPH./POWER O.I.S. (H-FS14140) together.
  • Stabilization of shooting in the Sports mode and Children mode of the SCN mode or C-AF has been improved.
  • Live bulb image quality while noise reduction is on has been improved.
  • Improved AF operation.

Come sempre aggiornare è consigliabile ma occhio a leggere bene le istruzioni passo per passo durante le operazioni, non schiacciate OK a caso e leggete bene e con calma le istruzioni sul monitor.

martedì 26 novembre 2013

Test ISO Olympus OMD E-M1

Uno degli argomenti più spinosi per il 4\3 prima ed il micro 4\3 oggi è sempre stato quello legato al rumore digitale. In questo campo Olympus con i sensori Kodak prima e Panasonic poi aveva sempre sofferto rispetto ai concorrenti ma oggi, con i sensori Sony e la nuova E-M1, le cose sono decisamente cambiate.
Già con la E-M5 si era visto il miglioramento dato dal sensore diverso ma oggi con la E-M1 grazie all'eliminazione del filtro low pass e al nuovo processore di immagine il miglioramento è ancora più marcato.
Ho sviluppato l raw intervenendo solo sull filtro rumore lasciandolo una volta spento e una volta impostato al massimo per capire quanto dettaglio si mangia la riduzione.
Io mi trovavo a circa 3 metri dalla scritta sul muro, ho usato il 12-40 2.8 a massima focale e mi sono stupito di come ritagliando lo scatto sia con che senza filtro le scritte fossero ben leggibili.

FILTRO RUMORE OFF


FILTRO RUMORE MAX




Personalmente credo che a 3200 il filtro possa rimanere tranquillamente spento, la grana è accettabile e non pregiudica le stampe, per i puristi delle foto "lisce" invece è abbastanza interessante vedere che anche a massimo livello di filtro i dettagli rimangono e vengono "pennellate" solo le ombre uniformi.
Di seguito metto delle foto fatte a 6400 ISO, condizioni di luce pessime, diciamo le peggiori per testare un sensore ma almeno sono foto reali e non da laboratorio o create ad arte.

ISO 6400 FILTRO RUMORE OFF



ISO 6400 FILTRO RUMORE LOW



ISO 6400 FILTRO RUMORE STANDARD



ISO 6400 FILTRO RUMORE HIGH



Questa Olympus E-M1 non è una full frame ma anche nel settore in cui per anni Olympus ha sofferto ormai si difende bene.
Io consiglio caldamente l'acquisto di questo piccolo gioiello a tutti gli utenti Olympus che ancora militano nel 4\3, le ottiche sono supportate dall'autofocus ibrido e la resa finale unita ad un corpo macchina che esalta ergonomia e solidità è perfetto.
Possono finalmente dire che, dopo la vendita della e-5 e passaggio al micro4\3 al 100% avvenuto oltre un anno fa Olympus ha sfornato una ammiraglia degna di questo nome.

venerdì 22 novembre 2013

Riflessioni sul mondo Olympus

Chi mi conosce da abbastanza tempo sa che nella mia vita fotografica, che ormai si protrae da 20 anni, ho provato diversi sistemi sia ai tempi della pellicola che con il digitale finendo per scegliere quello offerto da Olympus per tante ragioni.
Negli anni ci sono state le ondate Nikoniane, poi quelle Canoniane e a seconda del periodo nei circoli fotografici ho visto mutare le masse in favore di questa o quella casa a seconda delle recensioni delle riviste o del parere di esperti fotografi internazionali.
Questa cosa non l’ho mai capita onestamente, il parere degli altri è sempre utile, soprattutto se critico, ma rimane un parere e soprattutto è legato non solo al tipo di fotografia che il singolo fa ma anche al feeling personale che instaura con il corpo macchina e le lenti che prova. Io quando ho assaggiato altri sistemi l’ho fatto principalmente per delle specifiche lenti che ritenevo potessero adattarsi bene al tipo di foto che eseguivo in quel periodo mentre oggi la scelta di un sistema sembra essere legata a mode e marketing più che ad esigenze reali.
Una cosa che apprezzavo nel mondo Olympus era il fatto che gli olympici non sentivano il peso delle mode, si parlava di fotografia, di attrezzatura legata al tipo di lavoro svolto, tutto molto pratico e molto stimolante perché al centro del discorso c’era la foto, non la tecnologia.
Tutto questo con il tempo è mutato però.
Ai tempi della e1 il sensore delle macchine era di marca Kodak, pochi MegaPixel, rumore già a 400 iso ma colori favolosi e ottima resa dei dettagli ( con ottiche buone ). Gli altri ci prendevano in giro, dicevano che gli iso erano tutto, che il sensore faceva schifo ecc…ma noi eravamo felici della scelta fatta, le foto stampate erano splendide e facevamo spallucce.
Poi sono arrivati i sensori Panasonic, tanta elettronica e funzioni in più e qualcosa è iniziato a cambiare, iso migliori anche se ancora peggio che le aps-c e già le discussioni sui forum Olympus sono iniziate a migrare dalla foto all’attrezzatura intesa come valutazione fatta al pc dei file prodotti, ci stava in parte, faceva parte del gioco imposto dal dalla tecnologia incalzante.
Oggi abbiamo macchine come la em5 e la nuova em1 che di fatto grazie ai nuovi sensori made in Sony, ai nuovi processori di immagine e alle mille diavolerie offerte dai software non hanno problemi a tenere testa ai file prodotti dai marchi concorrenti e il mutamento di pensiero è giunto al suo apice.
Ieri ho aperto, dopo tanto tempo, un paio di forum dedicati al mondo Olympus sperando di leggere e condividere impressioni di uso della em1, sperando di vedere foto, rese cromatiche e quant’altro e invece niente, tante sterili discussioni su elettronica, su mirini, menù, pulsanti e settaggi ma poche foto.
Forse tutta questa elettronica ci ha allontanato dalla fotografia vera, dall’immagine e gli altri ci erano arrivati prima semplicemente perché avevano macchine che puntavano a quello prima di noi. Io non sono esente da queste manie, sia chiaro, le mie sono riflessioni interiori da cui non mi sottraggo e in cui mi ritrovo ma su cui cerco di riflettere.
La filosofia della casa in parte era cambiata, perdendo anch’essa l’anima originale ma con la em1  forse tornata, più che con altri corpi, alle origini, al tenere il fotografo al centro dell’attenzione mettendogli al contempo a disposizione tutti gli strumenti possibili per aiutarlo nel lavoro. Ho rivisto la vecchia Olympus con la nuova macchina, un corpo costruito attorno alla mano dell’utente e una lente pro costruita attorno al corpo come se il tutto dovesse essere un naturale prolungamento del fotografo.
Era dai tempi della e1 che non accadeva.
Non posso negare che parte del piacere che provavo a fotografare con la e3-e5 assieme allo Zuiko 12-60 sia sciamato nel tempo con il passaggio al micro4\3 proprio perché non trovavo più la filosofia costruttiva che caratterizzava il marchio fin dalle origini anche in termini di ergonomia e qualità dei materiali che possono sembrare fronzoli ma che personalmente ritengo più importanti di tanti discorsi sul rumore digitale.
In questi giorni sto testando la nuova arrivata, è un piacere tenerla in mano, trasmette qualcosa, la impugno bene, con piacere e trovo i pulsanti là dove le mie dita li cercano e scatto, senza troppi pensieri sugli iso, sulla qualità del mirino o sulla durata delle batterie.

mercoledì 20 novembre 2013

Olympus OM-D E-M1 EVF

Olympus E-M1 + Zuiko 12-40 f2.8

C'è voluto un pò ma alla fine il passaggio è stato fatto, dalla em5 alla em1 il passo sembra breve ma non è così ma approfondirò molti dettagli tra qualche giorno dopo aver preso ben confidenza con la nuova arrivata.
Perchè ho deciso di fare il passaggio?
La em5 andava male?
Assolutamente no, la em5 è una bella macchina, fa ottime foto, è leggera ed ha moltissimi altri pregi ma c'è un ma, non è scattata la fiamma.
Sì la fiamma, quel fuoco che senti dentro e che non riguarda solo sentimenti come l'amore verso un'altra persona ma anche il feeling che instauri con un oggetto che usi e che ti porta ad usarlo sempre più e sempre meglio.
Con la em5 questo non è avvenuto, in passato con la e5 e prima con la e3 le sensazioni che le macchine mi trasmettevano erano molte ed erano stimolanti per la creazione fotografica perchè è inutile negare che se utilizzi un oggetto che ti calza a pennello lo utilizzi anche meglio.
Ho provato di tutto con la em5, con il battery grip originale, senza, con una impugnatura after market, con il fondello in pelle, con o senza flash montato e con diverse ottiche ma non c'è stato verso, non me la sentivo bene in mano e questo ha influito anche sul mio modo di vivere la fotografia.
Quando ho avuto la possibilità di tenere in mano la em1 sono tornato alle origini, stesse sensazioni che con la e5 e non ci ho pensato su troppo, ho venduto la em5, qualche ottica e mi sono finanziato l'acquisto della em1 nel kit con il nuovo Zuiko 12-40 f2.8.
Ovviamente ci sono andato a perdere economicamente, oggi il mercato è in stallo ma qualche sacrificio si deve fare se si vuole cambiare corpo visti i prezzi ma se una cosa appaga perchè negarsela fino a quando non si intaccano le finanze familiari?
Della em1 si può leggere molto in giro, dall'estrema libertà di personalizzazione dei tasti fino alla resistenza con un corpo totalmente in magnesio, tropicalizzato e fatto per resistere nel tempo come era sempre stata la filosofia delle ammiraglie Olympus.
Personalmente ne apprezzo l'impugnatura, salda, grande il giusto ed il fatto che ogni tasto e ogni ghiera sta proprio dove la andresti a cercare oltre ad essere configurabili per quanto concerne le funzioni assegnate a proprio gusto.
Certo, si perde parte della trasportabilità con questa macchina rispetto alla em5 ma neanche tanto ad essere sinceri, se gli si piazza sopra il 17mm 1.8 entra nella tasca del giaccone comunque.
Anche per le lenti ho fatto una scelta, ho dato via le due Lumix, il 12-35 ed 35-100 perchè sono tornato in casa Zuiko e attendo che verso gennaio arrivi il 40-150 pro. 
Perchè questa scelta?
Semplice,ogni lente ha una sua anima, una sua resa cromatica ed una sua tridimensionalità ed io con le lenti Panasonic non mi ci sono trovato. Sia chiaro che sono lenti ottime, costruzione e resa di dettaglio ineccepibili e da prime della classe ma non è tutto, non si valuta una lente solo dalla risolvenza ma anche da cosa e come restituisce in termini di colori ad esempio ed in questo ho trovato e trovo ancora che le lenti Zuiko siano una spanna sopra alle altre. Le lenti Panasonic sono più "sterili", diciamo delle prime della classe senza troppa anima se vogliamo, oppure era il binomio lente-corpo e relativi software a non esaltarle al massimo. Lo Zuiko per i miei gusti è molto meglio e parlo di resa complessiva ma ovviamente è gusto e parere personale.
Più avanti farò una recensione approfondita della macchina ma ci devo passare del tempo, pregi e difetti emergono con l'uso mentre ora sarei propenso a vedere solo i lati buoni esaltato dall'acquisto e annebbiato dai soldi spesi.
Una cosa va detta, Olympus ha ascoltato gli utenti stavolta, in passato è andata per la sua strada ma probabilmente aver visto l'orlo del fallimento a pochi passi da lei è servito ad avere un cambio di rotta ed ora è l'utente ad essere al centro della progettazione.
Basterà questa macchina ad attirare i professionisti?
Difficile dirlo, di sicuro le lenti 4\3 ritroveranno mercato ora e i tanti vetri pregiati che girano saliranno di valore potendo contare anche sulla messa a fuoco a contrasto di fase e relativa velocità-precisione. Il rammarico è che siano passati 6 anni dalla e5 alla sua erede, in questo tempo molti sono passati a Canon o Nikon ed ora riprendere la clientela è dura. Se penso a questo non posso non vedere miopia nella direzione della casa ed un pò di rammarico ma è anche vero che Olympus non ha mai abituato a velocità e prodotti nuovi ogni 6 mesi impegnandosi però a tirare sempre fuori il top nel momento in cui ha fatto uscire un nuovo prodotto.
Io spero che la em1 venda bene, visti i pre ordini e la difficoltà a reperirla deduco che tutto procede per il meglio e l'arrivo dell'altro zoom pro tanto atteso non potrà che rinforzare sia le vendite che la stima nei confronti di questo marchio.
Come si diceva poco tempo fa quando molti decretarono la morte di Olympus : Olympus è morta, lunga vita a Olympus!

martedì 5 novembre 2013

Grip J.B. Camera Designs OMD EM5

È arrivato il grip alternativo J.B. Designs  per la Olympus OMD EM5, un grip molto valido, leggero, ben fatto e che lascia libero lo sportello della batteria. Il grip arriva dall'America, 60 dollari + 12 di dogana...vabbè...comunque li vale tutti. Risulta molto più leggero di quello Olympus, non ha comandi aggiuntivi ma risulta comodo come impugnatura. È leggermente più spesso di quello originale e questo è un bene perchè anche un paio di millimetri si sentono su un corpo compatto.

martedì 22 ottobre 2013

Mio PIN BBM BlackBerry Messenger

Per chi utilizza la nuova applicazione BBM BlackBerry Messenger per Android e non solo può contattarmi utilizzando il PIN 7BB4E729 , potremo chattare un pò di fotografia, del mondo Olympus 4\3 e micro4\3 e quant'altro.

mercoledì 16 ottobre 2013

Test ISO Olympus OMD EM5

Vi posto una serie di scatti e relativi crop per valutare la tenuta agli alti iso del sensore della Olympus OMD EM5. Le foto sono fatte nella condizione peggiore ovvero quasi totale assenza di luce, condizione che normalmente porterebbe comunque all'uso del flash ma credo che così si possa valutare la peggiore ipotesi possibile. Alle volte infatti mi è capitato dei vedere test di alte sensibilità in condizioni di luce normale, cosa assurda visto che il rumore viene prodotto non tanto dalla sensibilità in se quanto dalla mancanza di luce che non eccita a dovere i singoli pixel.
Le foto seguono il seguente ordine ISO : 200-400-800-1600-3200-6400-12800-25600 prima i crop e poi le foto intere:

ISO 200




ISO 400




ISO 800




ISO 1600




ISO 3200




ISO 6400




ISO 12800




ISO 25600




Personalmente mi ritengo soddisfatto dei risultati, in condizioni appena migliori di luce il rumore cala notevolmente e questi sono i JPG così come li ha sfornati la macchina, lavorando dei file raw i risultati sarebbero stati anche migliori.

mercoledì 9 ottobre 2013

RECENSIONE REVIEW OLYMPUS OMD EM5

Un anno fa Olympus presentò la sua ammiraglia nel segmento delle mirrorless, la OMD Em5, una macchina interessante sotto molti aspetti che oggi è stata affiancata dalla sorella maggiore Em1 che mira ai professionisti puri mentre la Em5 è più votata agli amatori esigenti.

CORPO MACCHINA

Il corpo macchina è realizzato in lega di magnesio che le conferisce sia una ottima rigidità strutturale che una buona leggerezza.
Uno dei fattori che mi spinse un anno fa a comperare questa macchina fu la compattezza, lo spessore è veramente poco e questo è un indubbio vantaggio per il contenimento sia dei pesi che degli ingombri ma si traduce anche in un feeling ed una ergonomia non proprio ottimali se si hanno mani grandi.
Di sicuro il modo migliore per gustare la Em5 è quello di utilizzare gli ottimi fissi di casa Olympus e Panasonic che permettono di mantenere un buon rapporto peso-ingombri senza sacrificare la qualità. Ovviamente ciò ha un prezzo sia economico che in termini di comodità, andare in giro con 6 lenti fisse per coprire varie focali può risultare scomodo oltre che oneroso.
In alterativa si può optare per i due zoom Panasonic, il 12-35 f2.8 ed il 35-100 f2.8, due lenti che da sole valgono un corredo di fissi come copertura focale ma che permettono di andare in giro con meno attrezzatura mantenendo la tropicalizzazione del corpo ed un'ottima luminosità.
Ovviamente l'ergonomia vacilla, già usando il 12-35 si deve montare anche il grip aggiuntivo altrimenti risulta scomoda da usare e con il 35-100 è praticamente una scelta obbligata.

SENSORE

La Olympus OMD Em5 ha decretato un salto di qualità notevole per Olympus per quanto riguarda la tenuta agli alti ISO e la qualità generale delle immagini. Questo nuovo sensore costruito da Sony ha infatti permesso di contenere il rumore e scattare foto pulite a 6400 ISO, cosa impensabile con i sensori Panasonic di precedente generazione.
La nitidezza e la resa cromatica, frutto sia del sensore che del processore di immagine, risultano migliori di molte aps-c presenti sul mercato che godono di sensori leggermente più grandi ed alcuni siti specializzati si sono spinti a dire che può tranquillamente rivaleggiare con le full frame. Sinceramente non so se sia vero, di sicuro la resa finale, la qualità e la pulizia degli scatti non faranno pentire gli acquirenti della Em5.

STABILIZZATORE

Non sono un amante dello stabilizzatore, lo tengo sempre spento a meno che non sia necessario usarlo, questo oltretutto permette un notevole risparmio di energia che sulla OMD risulta essere scarsa rispetto alle tradizionali reflex.
Lo stabilizzatore innovativo presente su questa macchina fotografica copre tutti gli assi e non solo quello verticale-orizzontale, una novità assoluta che permette di scattare con tempi che possono arrivare ai 2 secondi se si ha la mano ferma. Tutto ciò si traduce in un minore bisogno di salire con la sensibilità a tutto vantaggio della qualità della foto.

COMANDI

Ci sono tutti, magari un po' troppo compressi se si hanno dita grosse ma di sicuro non si può dire che manchino sia i pulsanti che le ghiere oltre alla possibilità di impostarli a proprio piacimento a livello di funzioni. Io mi trovo molto bene a lavorare con questa macchina, una volta settati i pulsanti secondo le mie esigenze ho avuto tutto a portata di dito durante gli scatti senza mai riscontrare problemi. Ovviamente ci vuole un po' per prendere confidenza con i tanti parametri accessibili ma alla fine un fotografo scatta in modo abbastanza ripetitivo e quindi deve solo calibrare la macchina alle sue esigenze specifiche.

MESSA A FUOCO

Io sono un amante della messa a fuoco su punto centrale e voglio che questo punto sia il più piccolo e preciso possibile.
Normalmente l'area coperta dal riquadro di messa a fuoco copre un'area molto grande dello schermo, cosa a me inutile ma si può rimpicciolire notevolmente garantendo una migliore precisione della messa a fuoco su ciò che interessa.

FILTRI ARTISTICI

Non sono indispensabili ma diciamoci la verità, alle volte usarli è divertente e ci permette di ottenere gli effetti che avremmo comunque ottenuto in post produzione perdendo tempo.
Ce ne sono per tutti i gusti e sono anche modificabili senza contare la possibilità di eseguire con un singolo scatto l'elaborazione della foto con uno o più filtri a piacere in modo da avere oltre all'originale anche i file già elaborati e pronti all'uso.

MIRINO ELETTRONICO

Io ero scettico sui mirini elettronici, più che altro per lo sfarfallio che notavo negli anni passati su diversi modelli provati. Sulla OMD Em5 potete scordare di avere un mirino elettronico. Zero sfarfallii, buona risoluzione e possibilità di vedere in tempo reale tutte le modifiche apportate direttamente sulla foto prima di premere il pulsante di scatto sono valori aggiunti che un tradizionale mirino ottico non potrà mai offrire. Se poi siete proprio schizzinosi il mirino della Em1 è ancora più grande e risoluto e supera anche i migliori mirini ottici delle full frame.
Purtroppo o per fortuna a seconda dei gusti l'integrazione del mirino ha aumentato le dimensioni della macchina, nulla di che ovviamente ma per me le linee della serie Pen sono fantastiche e alle volte le rimpiango per un puro fattore estetico, a livello funzionale invece avere un mirino è fantastico.
Una chicca sta nel fatto di poter agire sulle alte luci e basse luci selettivamente in fase di ripresa così da avere uno scatto preciso ed accurato sotto questo punto di vista, può sembrare inutile ma se fate ritratti diventerà uno strumento indispensabile per andare a modellare la luce prima della ripresa e non doversi pensare dopo.

VELOCITA' DI MESSA A FUOCO E PRECISIONE

Sfido chiunque a dire che non è veloce e precisa, si potevano avere dei dubbi e dei tentennamenti con la generazione passata ma ora siamo a livelli ottimi ed ancora migliorati con la nuova Em1. La OMD Em5 è una macchina che non tradisce le aspettative neanche per foto sportive, unico neo la velocità massima dell'otturatore che si ferma a 1\4000 di secondo, poco se c'è tanta luce e si usano lenti luminose, in tal senso è obbligatorio guardare alla nuova ammiraglia che arriva a 1\8000 di secondo permettendo foto sportive in tutte le condizioni.
Per le foto che faccio io con soggetti statici o in movimento normale non ho mai avuto problemi sia per quanto riguarda la velocità che la precisione della messa a fuoco anche in condizioni di scarsa luce o con soggetti poco contrastati che in teoria avrebbero dovuto mandare in crisi la messa a fuoco a contrasto della macchina.

MONITOR

Senza infamia e senza lode, purtroppo è un amoled con i pro ed i contro del caso, consuma meno di un lcd ma satura molto i colori, bisogna prenderci la mano per valutare correttamente i colori soprattutto se poi si stampano gli scatti.
Per il resto c'è tutto, quello che serve a livello di informazioni e la visione è buona anche in presenza di luce forte potendo regolarne la luminosità.
Peccato che sia solo basculante, si può orientare verso l'alto ed il basso ma non girare di lato, per chi come me ha avuto modo di usare lo schermo della e5 questa è una grave mancanza.


PREGI E DIFETTI

I pregi sono tanti in questa macchina, si va dalle ridotte dimensioni all'ottima resa passando per la miriade di controlli manuali disponibili che mettono a proprio agio anche il fotografo più esigente.
Tra i difetti citerei la mancanza di ergonomia con lenti più grandi dei fissi e la durata della batteria, si riescono a fare anche 400 scatti stando attenti ai consumi ma se si fotografa in modo serio spesso non si ha il tempo materiale per queste attenzioni e si rischia di finire la carica in 300 scatti dovendo portare dietro almeno 4 batterie per un lavoro normale. Speravo che la nuova Em1 avesse risolto il problema optando per batterie diverse ma purtroppo non lo hanno fatto, cosa questa che lascerà perplessi non pochi fotografi professionisti e sportivi che dell'autonomia hanno un grande bisogno.

venerdì 21 giugno 2013

Samsung Galaxy NX, mirrorless con Android

Ci siamo, alla fine è arrivata una mirrorless con ottiche intercambiabili, sistema operativo completo Android e connettività 3G, una macchina interessante per molti aspetti.
In primo luogo parliamo di una fotocamera con sensore aps-c e quindi di dimensioni ragionevoli per foto di qualità e con 20Mp si spera che la gestione del rumore sia buona almeno fino a 1600 iso.
La presenza di Android apre nuovi orizzonti per quanto riguarda le possibilità di elaborazione delle immagini in movimento senza bisogno di pc o altro sia per effettuare le modifiche sia per la condivisione essendo presente il modulo 3G.
L'auto focus è di tipo ibrido e questo assicura ottime prestazioni anche nelle situazioni in cui il sistema a solo rilevamento di contrasto tipico di molte mirrorless va in crisi come le scene scarsamente illuminate o prive di contrasti ben definiti.
La batteria è di 4.000mAh, un record positivo ma ovviamente un processore quad core ed un sistema operativo completo richiedono anche molta energia e inoltre l'alloggiamento della batteria trova posto nell'impugnatura rendendola particolarmente ergonomica a differenza di molte altre mirrorless che sacrificano questo aspetto.
Chi conosce ed utilizza Android sullo smartphone sa le potenzialità creative che permette ad un fotografo e ora che nascono questi gioiellini sicuramente il mercato delle applicazioni avrà una spinta verso l'alto sia in prestazioni che in possibilità creative.
I puristi storceranno il naso ma questo è il futuro in un mondo dove scatto, elaborazione e condivisione devono essere sempre più istantanei e anche se probabilmente non sarà Samsung a fare il colpaccio a livello di vendite io scommetto che entro un paio di anni anche Canon e Nikon sforneranno modelli simili aprendo realmente le danze a questo nuovo segmento di fotocamere.
Ora è il turno delle ottiche, Samsung ha già qualcosa di interessante in catalogo ma si deve applicare su questo aspetto se vuole veramente entrare a far parte della cerchia di produttori seri in un settore dove la concorrenza è spietata e vonce non solo chi innova ma anche chi sa catturare l'attenzione dei fotografi vecchia scuola.

giovedì 20 giugno 2013

Filtro polarizzatore circolare

I filtri per le lenti andavano estremamente di moda con le macchine a pellicola ed avevano i loro perchè soprattutto per chi non si sviluppava le pellicole in camera oscura e si doveva basare solamente sullo scatto per ottenere il risultato sperato.
Oggi con il digitale i filtri per le lenti hanno assunto connotazioni diverse, si possono riprodurre senza problemi al pc senza spendere soldi e solitamente la gente compra un filtro UV solo per proteggere la lente frontale.
La prima cosa che va detta è che i filtri non sono tutti uguali e che non è vero che risparmiando si hanno gli stessi risultati, un buon filtro sia UV che polarizzatore costa dai 40 euro in sù, quelli da 9-10 euro sono pezzi di vetro da lasciare nei negozi perchè apportano più danni che guadagni.
Il filtro polarizzatore circolare nello specifico è un filtro che si usa per eliminare i riflessi delle superfici lucide o dell'acqua ed è detto circolare perchè può ruotare andando ad adattarsi al tipo di ripresa che stiamo effettuando, ce ne sono anche di tipo fisso ma non li consiglio mai perchè limitanti.
Il funzionalmento del filtro polarizzatore è semplice, evita i riflessi ma non solo, aumenta anche la saturazione dei colori e per questo è particolarmente indicato a chi fa fotografia paesaggistica ma ci sono degli accorgimenti da seguire. In primo luogo questo filtro funziona se abbiamo il sole o la fonte di luce posta lateralmente, se invece l'abbiamo davanti o perfettamente alle nostre spalle il polarizzatore non serve a nulla, detto questo il fatto che la lente ruoti serve a scegliere l'intensità del filtro a seconda della quantità di luce e per trovare il livello ottimale l'unico modo è la pratica e l'attenta osservazione nel mirino.
Un fatto importante è che i filtri polarizzatori portano via luce tra 1 e 2 stop e di questo va tenuto conto soprattutto se si monta su lenti già buie come quelle dei kit perchè i tempi di posa si allungheranno o la macchina potrebbe salire con gli iso per compensare la minore luce ricevuta.
Ci sono persone che tengono sempre su il filtro polarizzatore, io lo sconsiglio, per proteggere la lente meglio un filtro UV di qualità che non ruba luce e rende più nitide le foto, il filtro polarizzatore va usato solo se serve e con maestria se si vogliono dei buoni risultati.
Ultimo accorgimento da tenere a mente è che se la lente ruota durante la messa a fuoco ( poche per fortuna ) dovremo prima inquadrare, mettere a fuoco e solo successivamente andare ad agire sul polarizzatore.

mercoledì 19 giugno 2013

Corsi di fotografia per i cellulari

Questa mi mancava, ieri su Facebook mi è arrivato l'invito a partecipare ad un corso fotografico riservato a chi fotografa con cellulari e smartphone.
Ora, che con questi apparecchi si possano eseguire anche belle foto in presenza di buona luce è indubbio ma mi sembra assurdo creare dei corsi di fotografia annessi, io vedo molto più sensato fare dei corsi di inquadratura e soprattutto di ritocco fotografico insegnando ad usare i programmi, anche molto validi, che questi oggetti mettono a disposizione. Trovo stupido fare lezioni sul diaframma, profondità di campo, tempi ecc... a persone che intendono usare un cellulare per dar vita agli scatti, è come rubare le caramelle ad un bambino.
Oggi giorno ci sono in giro apparecchi che fanno le scarpe a parecchie compatte di fascia media, penso al Nokia Lumia 920 o all'HTC One che offrono due nuove concezioni di sensori che regalano ottime immagini ma che per essere sfruttati al meglio anno bisogno di conoscenze informatiche più che di tecnica fotografica vecchio stampo. I ragazzini di oggi questo lo hanno già capito, basta guardare le foto che postano su Instagram per capire la loro abilità nell'uso dei programmi di ritocco fotografico con cui danno vita ad immagini fortemente personalizzate e di grande impatto visivo.
Certamente ci saranno anche i polli che a questi corsi prenderanno parte spendendo 100 euro per niente ma ritengo che essi apparterranno alla categoria del vorrei ma non posso perchè nulla di ciò che impareranno gli sarà realmente di aiuto negli scatti che poi andranno a fare.
Una cosa è sicura, ogni giorno la gente si inventa qualcosa di nuovo per fare soldi e indubbiamente ci riesce viste le adesioni continue che riescono a riscuotere.
Il mio consiglio, se siete fotografi conpulsivi ed utilizzate i vostri cellulari per scattare è quello di scaricare programmi come Snapseed su Android o simili su iOS e WM e di imparare a sfruttarli al massimo, con i filtri che mettono a disposizione ed un buon occhio per le scene avrete già tutto quello che vi serve per fare bei lavori.
Il resto verrà con la pratica e l'allenamento.

giovedì 13 giugno 2013

Nuovo aggiornamento firmware 1.7 Olympus OMD

Giusto come nota di servizio è uscito l'aggiornamento 1.7 per la OMD che va a dare il supporto al nuovo mirino elettronico vf4 da poco presentato.  Come sempre gli aggiornamenti portano anche correzioni minori non segnalate ma presenti quindi meglio farlo  con le solite precauzioni e leggendo attentamente le istruzioni sul pc senza premere AVANTI a casaccio,pena il blocco della macchina.

lunedì 10 giugno 2013

Corretta esposizione Panasonic Lumix 12-35 f2.8 su Olympus OMD

In questi giorni ho avuto modo di provare il 12-35 all’aperto in condizioni di forte luce e ho potuto constatare che lungo tutta l’escursione dello zoom per avere una corretta esposizione dovevo sotto esporre di almeno 1\3 il valore rispetto allo zero. Questo accorgimento si è rivelato obbligato per non bruciare le alte luci mentre l’esposizione delle ombre risultava comunque buona. Il motivo di tale sovra esposizione dell’accoppiata 12-35 e omd non la so, con il 50mm f2 zuiko e con il 45mm 1.8 non ho dovuto effettuare correzioni a parità di condizioni quindi credo che si tratti di qualcosa di fisico intrinseco della lente o di un dialogo non perfetto tra corpo e lente. Il fatto di suo non costituisce un problema sia chiaro, una volta impostata la macchina non ci si pensa più, in alternativa si può lavorare direttamente con l’istogramma andando a tagliare solo le alte luci se dovesse servire, possibilità offerta dalla Olympus e attivabile con tasto rapido anche se io mi sono trovato maggiormente a mio agio lavorando con l’esposizione.

 

 

 

mercoledì 29 maggio 2013

Inesattezze sul 4\3 e micro4\3

È incredibile quanto anni di disinformazione abbiano segnato il pensiero fotografico degli utenti digitali. Naturalmente mi riferisco al fatto che ancora oggi mi tocca sentire baggianate campate per aria nei confronti della profondità di campo nel mondo 4\3 e micro4\3 rispetto agli altri standard.

Nello specifico mi è capitato di fare una uscita con dei possessori di corpi Canon, sia full frame che aps-c e tutti quanti eravamo armati dei nostri bei 24-70 equivalenti f 2.8. L’uscita è andata bene, tranquilla, fino a quando un compagno di fotografia non se ne è uscito, guardando la marca della mia macchina fotografica e la lente, sostenendo che in realtà si trattava sì di un 24-70 equivalente ma anche di un f5.6 perché va raddoppiata anche la profondità di campo e non solo la lunghezza focale sul sensore 4\3.

Che tristezza.

A parte che mi è toccato spiegargli come la luminosità e la pdc non siano la stessa cosa e che un f2.8 di luminosità rimane tale a prescindere dal formato del sensore (cosa che lo ha lasciato a bocca aperta), è stato molto interessante vedere la sua faccia mentre gli spiegavo che neanche il suo 2.8 era tale come pdc usando lui un aps-c. Molti sono convinti che se si parla di equivalentza con il 35mm l’aps-c coincida in tutto tranne che nella lunghezza focale mentre anche per quel sensore la profondità di campo aumenta e va moltiplicata per il fattore di moltiplicazione del sistema.

È triste constatare che ancora oggi molti rimangano basiti nell’apprendere che un sensore 4\3 paga rispetto ad un sensore aps-c solo uno 0.5 di pdc in più e non 2 come nel caso di una ff.

Il dramma è che la cosa non viene spiegata adeguatamente neanche ai “corsi” di fotografia cui questa gente partecipa e che spesso, essendo sponsorizzati da talune case, tendono a lanciare messaggi errati agli studenti per accapparrarsi nuovi adepti.

A tal proposito ricordo ancora un episodio accaduto un paio di anni fa quando accompagnai la mia ragazza ad un corso base di fotografia perché voleva capirci qualcosa e a metà della prima lezione mi ritrovai a scontrarmi apertamente con il “docente” che sosteneva inesattezze e che messo davanti all’evidenza dei numeri mi pregò di allontanarmi perché disturbavo.

Purtroppo in fotografia così come in ogni campo ci sono i talebani che vedono solo un marchio, cosa che posso anche comprendere, se non si impegnassero anche a denigrare gli altri senza basi reali di discussione.

 

 

 

 

 

venerdì 24 maggio 2013

Perchè i professionisti con full frame usano sempre il flash?

Credo che a tutti sia capitato di vedere all’opera dei professionisti armati il più delle volte di corpi Canon ff con attaccato uno splendido 24-70 f 2,8 che nell’esercizio del loro lavoro usavano sistematicamente il flash.

Ora, con la possibilità di scattare ad iso elevati e con ottiche luminose perché usare il flash?

La risposta è semplice in realtà e da sola toglie parte del vantaggio derivante dall’usare il pieno formato e si chiama profondità di campo.

Il flash viene usato per diversi motivi, in primo luogo lascia congelare l’attimo a iso bassi senza rischiare il micro mosso del soggetto e preservando la massima qualità del file.

In secondo luogo permette di chiudere il diaframma ed avere tutto a fuoco.

Già perché uno dei problemi quando si fanno i servizi fotografici, specialmente a manifestazioni o convegni, è riuscire ad avere foto nitide con poco sfocato visto che non devono risultare artistiche e con una ff si deve chiudere il diaframma anche a f6-8 alle volte.

È qua che entra in gioco il problema delle ff, la pcd è ridottissima a parità di diaframma rispetto a una aps-c o a una 4\3 e quindi se con una ff si volesse scattare a luce ambiente a f2.8 si andrebbe incontro ad uno sfocato poco indicato rispetto allo scattare la stessa foto, sempre a luce ambiente e f2.8 con formati ridotti.

La cosa potrà sembrare banale ma in realtà non lo è.

Credo che tutti concordino con il fatto che una foto a luce ambiente è mille volte migliore rispetto ad una in cui si usa il flash per quanto riguarda l’ambientazione ed anche il minor disturbo arrecato a chi viene fotografato ed ecco il motivo per cui non ho optato per una ff quando ho cambiato sistema.

Personalmente quando mi trovo a fare foto alle presentazioni dei libri o a qualche cerimonia preferisco lasciare da parte il flash per non disturbare e poter fotografare a f2.8 e anche a f1.8 con i fissi mi permette di tenere tempi di tutta sicurezza per avere foto nitide a iso che arrivano al massimo a 400 nei casi peggiori.

I vantaggi del ff sono molti e indiscutibili ma è giusto anche sottolineare che non è un sistema adatto a tutti e a tutto come erronaemente il marketing cerca di far credere inducendo molti ad acquisti costosi e non sempre soddisfacienti.

Sempre per la pdc le ff sono poco indicate per le fotografie macro se si vogliono i soggetti completamente a fuoco, io con lo Zuiko 50mm f2 macro sono costretto a chiudere il diaframma a f6 come minimo per avere un’ape a fuoco in  tutta la sua lunghezza mentre con una ff dovrei usare f12 per avere lo stesso risultato. Cosa cambierebbe? I tempi di scatto ovviamente! Se a f6 scatto a 200 iso mettiamo con un tempo di 1\125” (la butto là) con f12 il tempo raddoppierebbe ed un insetto è poco incline a rimanere fermo. Certo potrei salire con gli iso per compensare e mantenere bassi i tempi di scatto ma andrei a degradare la qualità della foto per quanto puliti possano essere gli alti iso di una ff.

Il mio consiglio quindi è di non seguire le mode ma i propri reali bisogni e partire dal tipo di foto e di risultato che si vuole ottenere per scegliere un sistema.

 

 

JPG vs RAW, quale formato scegliere?

Uno dei quesiti che mi viene posto spesso è quale formato scegliere per salvare le foto in fase di acquisizione nelle macchine che mettono a disposizione anche l’opzione del raw.

La risposta non è univoca, dipende dal tipo di foto, dall’uso che vogliamo farne e dal tempo che vogliamo dedicare alla post produzione.

Per prima cosa il tipo di foto, se stiamo scattando per puro svago, senza particolari esigenze e senza particolari problematiche legate alla luce ambiente il jpg va più che bene e scegliendo la massima qualità possibile nel menù della macchina avremo anche un ottimo compromesso in termini di pesi.

L’uso che faremo della foto è anche importante, se infatti stiamo scattando per il piacere di farlo o per ricordi personali il jpg soddisferà le nostre esigenze, se però abbiamo intenzione di andare a lavorare il file con filtri e programmi di ritocco bisogna sempre ricordarsi che ad ogni salvataggio perderemo qualità e dati senza contare il fatto che non potremo risalire allo scatto originale. Scrivo questo perché mi hanno chiesto di “recuperare” una foto su cui erano state fatte delle modifiche importanti ma essendo un file jpg era impossibile farlo.

Altro punto importante è capire se vogliamo la foto bella e pronta o se vogliamo averne il controllo maggiore possibile, il raw infatti ci permette di cambiare parecchie impostazione in fase di sviluppo al pc ed il più importante è sicuramente il bilanciamento del bianco assieme al controllo delle alte e basse luci. Tutto questo si traduce ovviamente in tempo da dedicare al lavoro della foto, lo avete? Siete disposti a passare in rassena ogni foto per svilupparla? Già perché applicare lo sviluppo automatico non ha senso, a quel punto meglio usare il jpg direttamente.

Bisogna chiarire anche il fatto che il raw occupa tanto spazio e quindi ha bisogno di supporti adeguati e calcolando che è sempre meglio avere almeno due supporti separati su cui fare beckup ridontandi le spese possono essere elevate se si iniziano ad accumulare migliaia di foto.

Il jpg rappresenta per me il formato giusto per il 90% delle foto e dei fotografi, me compreso, e permette comunque un buon recupero dello scatto se si fa qualche errore in fase di ripresa.

Il raw personalmente lo uso per le foto importanti come compleanni e cerimonie, matrimoni in particolare, perché devo essere sicuro del risultato da punto di vista cromatico e spesso le luci artificiali mettono in crisi proprio questo aspetto.

 

 

giovedì 23 maggio 2013