martedì 5 febbraio 2013

Review Sony DSC-F828

Eccomi qua con la veterana F828, una macchina presentata nel 2003 che ha ben 10 anni sulle spalle quindi, come mai farne una recensione nel 2013?

Come ho avuto modo di scrivere in precedenza questa macchina era nelle mie mire fin dalla sua presentazione ma all’epoca la concorrenza era molta in questo settore ed iniziavano ad uscire le prime reflex entry level a prezzi umani e così non la presi in favore di altre proposte anche se mi affascinava non poco. Oggi sono potute venire in possesso di un esemplare in perfette condizioni per un prezzo stracciato, tenendo conto che nel 2003 costava 1000 euro e che oggi l’ho portata a casa per meno di 100 per togliermi lo sfizio non posso lamentarmi.

La prima cosa che balza all’occhio è la lente, un Carl Zeiss serie T (quindi di fascia professionale)  con luminosità f 2-2.8 spalmata su una escursione equivalente a 28-200mm, veramente non male quindi per la luminosità, altro discorso per la profondità di campo essendo il sensore di ridotte dimensioni ma si sa che è il prezzo da pagare nelle bridge.

La seconda cosa che salta all’occhio è il fatto che la lente è basculante rispetto al corpo e questa caratteristica, assieme alle sorelle della serie F la rendeva unica e particolare. Vi dico subito che oggi come 10 anni fa reputo questa scelta perfetta per una bridge rispetto al monitor snodabile perché poter ruotare il corpo rispetto alla lente permette di avere sempre la migliore ergonomia in fase di scatto per quanto riguarda la presa.

Altra particolarità di questa F828 era ed è il fatto di poter scattare foto in pieno buio grazie all’IL, in pratica è come avere un visore notturno e questo ci permette di scattare senza flash e senza alcune luce ambiente, utile per fare foto particolari.

Altra nota di rilievo era e rimane la il laser che assiste la messa a fuoco, in pratica per migliorare la precisione della messa a fuoco con poca luce invece di usare un led o una serie di lampi pre scatto la Sony F828 utilizza una griglia laser che rende la macchina molto discreta e precisa.

Il mirino è di tipo elettronico e se per l’epoca era di ottima fattura oggi non regge il confronto con i mirini elettronici cui siamo abituati, è usabile ma di scarsa qualità seppur a colori e riporta tutte le informazioni in fase di scatto.

Lo schermo è in linea con gli schermi del tempo, piccolo, poco risoluto ma ben leggibile anche al sole.

Ottima la disposizione dei comandi, tutto a portata di dito una volta fatta l’abitudine.

Il menù e ridotto all’osso, 10 anni fa non c’erano migliaia di voci selezionabili, tutto semplice e veloce e soprattutto pochi parametri modificabili, cosa positiva da un lato ma limitante se si è abituati ad usare tutti i menù e sottomenù odierni.

Il corpo macchina è in lega di magnesio, altra cosa che la distingueva all’epoca, le altre erano in plastica e si sentiva, questa F828 trasmette solidità e garantisce la durata nel tempo.

Il sensore era ed è particolare perché usa una matrice a 4 colori invece dei soliti 3 e questo gli permette di restituire non solo colori naturali ma anche molto ricchi di sfumature.

Per finire troviamo anche un piccolo schermo nella parte superiore che può essere illuminato e che riporta i dati di scatto come sulle reflex.

Le note dolenti non mancano ovviamente, la prima lacuna che mi viene in mente è la mancanza di un sistema di stabilizzazione, un vero peccato, fosse stata una stabilizzazione ottica o sul sensore poco importa ma avrebbe migliorato molto l’usabilità con poca luce visto il livello di rumore generato dal piccolo sensore da 8Mp.

La batteria come tradizione Sony è ottima e garantisce una buona durata, siamo sui 500 scatti e per quanto riguarda la memoria abbiamo a disposizione un doppio slot, uno per le memory stick di Sony ed uno per le CF decisamente più economiche.

Altra pecca la lentezza se si scatta in formato raw o tiff, si devono macinare i secondi in attesa della scrittura del file…meglio andare di jpeg.

Io la trovo una macchina estremamente attuale e utilizzabile conoscendone i limiti, il meglio di se lo da di giorno senza salire con gli ISO che fino a 100 (si parte da 64) sono pulitissimi, a 200 il rumore si nota e 400-800 possono risultare critici ma comunque la grana a mio avviso non è male perché facilmente lavorabile al pc e che comunque ricorda la grana della vecchia pellicola.

Vi metto gli scatti eseguiti alle diverse sensibilità con i ritagli.

 

ISO 64

 

 

 

 

 

 

ISO 64 CROP

 

 

 

 

 

ISO 100

 

 

 

ISO 100 CROP

 

 

 

ISO 200

 

 

 

ISO 200 CROP

 

 

 

ISO 400

 

 

 

ISO 400 CROP

 

 

 

ISO 800

 

 

 

ISO 800 CROP

 

 

 

 

A mio avviso se sono aggiornasse questo corpo con un’ottica stabilizzata ed un sensore moderno sempre da 8Mp avrebbe dalla sua parte la migliore bridge sul mercato ma si sa che gli aggiornamenti sono mal visti e si punta su novità eclatanti ma spesso inutili.

 

 

 

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