lunedì 12 ottobre 2015

Maleducazione dei fotografi

Una cosa che noto sempre più frequentemente è la mancanza di educazione che sta dilagando tra i fotografi amatoriali.

Questa maleducazione si esprime in vari modi, dall’atteggiamento del fotografo che crede di aver diritto di scattare a tutto e a tutti come se in ballo ci fosse il Pulitzer al fatto che avendo una fotocamera i mano in molti non rispettino le leggi.

Mi è capitato di assistere a scene al limite del ridicolo, ad esempio in occasione dell’arrivo di un treno storico a Trieste c’erano fotografi della domenica che pretendevano di piazzarsi sul binario attiguo per immortalare l’arrivo arrabbiandosi pure con il personale ferroviario prima e con la Polfer poi per essere stati mandati via.

Altre volte ho visto “fotografi” pretendere di passare davanti alla fila di spettatori per fare delle foto a qualche evento dimostrando una arroganza e una maleducazione incredibili, se non sei un fotografo ufficiale per un evento hai il diritto di stare in prima fila tanto quando chi non ha una macchina fotografica.

Non parliamo poi delle foto ai minori che dilagano nonostante sia espressamente vietato per legge sia eseguirle che diffonderle in rete. In merito sento le scuse più assurde, dal diritto di cronaca ( quale solo dio lo sa ) alla solita frase: “ tanto le vedono solo i miei amici su Facebook “.

Personalmente chiamo sempre i vigili quando assisto a scene del genere e pretendo la cancellazione immediata degli scatti perché solo così si educano le persone al rispetto delle regole.

Il lato peggiore di questo esercito di fotografi amatoriali è la totale mancanza del rispetto sia della privacy che la mancanza di buon senso quando usano le loro attrezzature. Possibile che in un parco con divieto di calpestare le aiuole si devono sempre trovare fotografi che piazzano qualche “modella” sui prati? Possibile che anche in presenza di espliciti divieti di fotografare ci deve essere sempre qualcuno che lo fa alterandosi quando viene ripreso?

Ma il cervello le persone lo usano oppure quando alzano il mirino abbassano i neuroni?

Mi è capitato di vedere persone sparare il flash negli occhi di neonati in ospedale, persone armate di reflex e di flash esterno che rischiano di creare danni alla retina dei neonati con noncuranza e ignoranza. Ai bambini, fino almeno ai primi 3 mesi, non si deve sparare il flash addosso perché l’occhio si sta ancora formando ma quanti si informano? Quanti seguono le minime regole del buon senso? Si comprano delle reflex che possono scattare a 12.000 iso e poi se non usano il flash si sentono perduti.

Poi ci sono quelli che per andare a fare delle foto alla recita della scuola si portano dietro lo zaino fotografico, ingombrano mezza aula con la loro inutile attrezzatura ( da esibire perché fa figo ) e alla fine scattano con un fondo di bottiglia mentre al resto dei genitori resta poco spazio per godersi la recita. Ovviamente il tutto fatto senza prima far firmare una liberatoria ai genitori per le foto fatte ai loro figli.

Se sempre più gente si irrita vedendo una macchina fotografica quindi i motivi ci sono e sono pure parecchi, io stesso da fotografo provo rabbia quando vedo certi “colleghi” all’opera, rinoceronti un negozio di cristalli direi per l’incapacità di mimetizzarsi ed essere discreti.

Il dramma poi è che molti di loro hanno pure partecipato a corsi ma in questi corsi di tutto si parla tranne che di doveri, di etica, di civiltà e intelligenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento