Mi chiamo Thomas Lucchetti e vivo a Trieste, una piccola ma affascinante città italiana e la mia passione più grande è la fotografia. Ho iniziato quando per la comunione mi regalarono una compatta a pellicola della Kodak per poi passare alla reflex e, dal 2000 iniziai a usare attrezzatura digitale. Nel mio curriculum ho diverse esposizioni a Firenze e Trieste, ho eseguito diversi book fotografici per aspiranti modelle e immortalato matrimoni e battesimi.
mercoledì 28 settembre 2011
Nessuna scorciatoia in fotografia
domenica 25 settembre 2011
Zuiko Digital 50-200mm SWD test
Il 50-200mm a mio avviso non può mancare nella borsa di un utente 4\3 assieme al 12-60mm swd, queste due lenti infatti oltre a coprire un range di focali veramente versatili rappresentano anche il top in fatto di velocità di messa a fuoco per quanto riguarda le ottiche Olympus.
Nello specifico il 50-200 swd è una lente ottima per la caccia fotografica grazie ai suoi ingombri limitati ed alla sua luminosità di 2.8-3.5 e soprattutto alla resa tagliente che ne permettono un utilizzo anche quasi macro.
Ora passiamo alle immagini, tutte eseguite a mano libera e mai con il sole pieno, quindi non nelle condizioni ideali. Ad ogni immagine segue un ingrandimento al 100% della stessa per una valutazione migliore, tenete conto però che il ridimensionamento delle immagini ne fa perdere parte della nitidezza.
sabato 24 settembre 2011
Uno scatto dal ghetto di Trieste
Lo scatto è stato eseguito in RAW con una Olympus E-5 abbinata allo ZD 50mm macro a f2, 1600 iso, raw convertito in Lightroom e lavorato con il Nik software per la conversione in bianco e nero.
Vi rimando al seguente link per una rapida storia del ghetto ebraico di Trieste: http://www.triestebraica.it/ghetto
venerdì 23 settembre 2011
Fujifilm X10, la mini old style
Da poco è stata presentata la nuova X10, una compatta di alto rango che va a piazzarsi a fianco di macchine come la Olympus XZ-1 riuscendo probabilmente anche ad essere migliore sotto certi aspetti e riprendendo le linee della sorella maggiore, la X100. Vediamo il perchè.
Per prima cosa delle immagini del prodotto per avere un'idea di cosa sto parlando
Come potete vedere sembra di trovarsi davanti ad una macchina fotografica degli anni '70, linee classiche, colore nero, mirino ottico decentrato, se non fosse per il display posteriore potrebbe benissimo essere scambiata per una macchina a pellicola.
Il cuore di questa Fuji è un nuovo sensore EXR CMOS da 2/3" e 12 megapixel, un sensore discretamente grande calcolando le concorrenti della stessa fascia di prezzo e la giusta dose di mega pixel.
Lo zoom è un 4x come su molte altre e copre una focale che va dai 28mm ai 112mm, uno zoom versatile e dalla luminosità F2.0-2.8.
La particolarità di questo zoom risiede nel fatto che si regola tramite la ghiera come nelle reflex e non tramite pulsanti e levette come le concorrenti, una soluzione nuova che rende questa macchina una chicca nel panorama delle compatte evolute.
Interessante è anche l'adozione del mirino ottico, rarità ormai ma sempre preferibile ai mirini elettronici e mi auguro che questa strada venga seguita anche dalle altre case, almeno per queste macchine con escursione focale di soli 4X.
Da segnalare la presenza di un diaframma a 7 lamelle che dovrebbe regalare un ottimo sfocato.
La Fuji X10 dovrebbe essere disponibile dalla fine di ottobre ad un prezzo che si aggirerà attorno ai 550 euro, non pochi sicuramente ma aspetto con ansia di vedere delle recensioni e magari di poterla toccare con mano.
giovedì 22 settembre 2011
Pentax Q: se Nikon 1 è inutile questa lo è di più
Il mondo delle mirrorless è ormai in fermento ed ogni produttore cerca di ritagliarsi uno spazio proponendo alle volte prodotti assurdi come la serie Q di Pentax.
Perchè definisco assurdo questo prodotto?
Basterebbe un dato a renderlo tale, il sensore da 1/2,3"....lo stesso che montano le fotocamere compatte.
In cosa si traduce questo dato?
Semplicemente nell'impossibilità di ottenere qualità nell'immagine e scusate se è poco per una macchina che va comunque a posizionarsi in una fascia di prezzo alta e che ha bisogno di ottiche da acquistare a parte per funzionare. La serie Q infatti sarà ad ottiche intercambiabili estremamente compatte grazie alle ridotte dimensioni del sensore ma proprio a causa di esso anche impossibilitate ad esprimersi al meglio.
L'idea di Pentax è quella di puntare sui tipici utilizzatori di compatte offrendo loro un prodotto diverso ma non per questo migliore, mi basta pensare alle macchine di fascia alta coma la Olympus XZ-1 per non trovare uno spazio per questa nuova famiglia di prodotti.
Vale la pena spendere per qualcosa che toglie la praticità della compatta con obiettivo zoom incorporato e luminoso e al contempo toglie la qualità delle altre mirrorless con sensore grande?
A mio avviso no, si va ad acquistare il peggio dei due mondi.
Avrà mercato?
Certo, ogni prodotto ha i suoi seguaci ma i numeri a mio avviso saranno estremamente ridotti e non giustificheranno la creazione di questo ulteriore nuovo standard.
Aggiungo le foto del nuovo prodotto che a livello di bellezza a mio avviso si pone ai vertici della categoria, peccato solo per le scelte tecniche portate avanti da Pentax.
Nikon 1 : quando l'inutilità prende forma
Era da un pò nell'aria ed alla fine è arrivata la presentazione ufficiale della evil di casa Nikon, la serie 1.
Nel settore delle reflex senza specchio quindi è entrato uno dei maggiori produttori mondiali di fotocamere ma lo ha fatto scegliendo una strada a mio avviso assurda creando un nuovo standard a livello di sensore denominato CX.
Fino ad oggi le macchine di questo tipo montavano o un sensore APS-C (Sony,Samsung ecc...) o un sensore 4:3 (Olympus e Panasonic), oggi Nikon ha deciso di mettere nella mischia una fotocamera, anzi due, che montano un sensore grande 13.2mm x 8.8 mm e con fattore di moltiplicazione per le ottiche di 2.7x, più piccolo quindi del 4:3 di Olympus e Panasonic e dell'APS-C.
Come mai questa scelta?
Ufficialmente Nikon ha dichiarato che il motivo deriva nella volontà di voler mantenere compatte le misure di questa nuova famiglia di fotocamere ma è solamente una scusa visto che la compattezza deriva principalmente dal fatto di adottare ottiche mediocri e poco luminose. La realtà è che Nikon non vuole pestarsi i piedi nella vendita delle reflex tradizionali di fascia bassa e così ha messo a punto un formato che io definirei "per i polli" per cercare di arginare l'espansione delle altre case nel settore delle macchine senza specchio senza limare le proprie vendite nel settore reflex tradizionale.
Un sensore come quello presentato da Nikon ha fisiologicamente un rumore di fondo simile a quello delle compatte, con pochi benefici quindi in termini di pulizia delle immagini ad alti iso e tenuta dei dettagli fini, due aspetti cari ai fotografi smaliziati. Gli acquirenti ideali saranno i neofiti affascinati dal marchio che si lanceranno nell'acquisto di un prodotto che non sarà né carne né pesce che non potrà soddisfarli ma che in compenso li costringerà a spendere altri soldi per passare a qualcosa di "serio".
Onestamente Nikon mi ha deluso, è un marchio che ho sempre rispettato ma che ha deciso di anteporre gli interessi monetari alla qualità dell'immagine e per un marchio storico della fotografia questo è inaccettabile a mio avviso.
A titolo informativo metto anche le immagini dei due modelli presentati, la V1 dotata di mirino elettronico incorporato, corpo in lega di magnesio, display 3" da 900.000punti:
E la J1, priva del mirino integrato, display da 3" da 461.000 punti e il corpo in alluminio ma che presenta anche un piccolo flash a scomparsa che manca nella sorella maggiore:
Come obiettivi saranno da subito disponibili i seguenti modelli:
- Nikkor VR 10 - 30mm F3.5-5.6; 27 - 81mm equivalente ( kit zoom)
- Nikkor VR 30 - 110mm F3.8-5.6; 81 - 297mm equivalente- Nikkor 10mm F2.8 "pancake" (obiettivo molto compatto); 27mm equivalente
Tutti bui per mantenere le dimensioni compatte...
Il prezzo della Nikon V1, che sarà in vendita a partire da ottobre 2011, è di 899 dollari (corpo macchina + zoom 10 - 30 mm (27 - 81 mm equivalente).
Aggiungo un raffronto sulla grandezza dei vari sensori ponendo una particolare attenzione nel far presente come il CX, a causa della sua esigua grandezza e quindi enorme profondità di campo, impedirà di ottenere uno sfocato degno di nota a discapito dei ritratti cui siamo abituati con gli altri sistemi.
lunedì 19 settembre 2011
Reflex con o senza specchio?
Oggi la scelta più difficile per un fotografo che si affaccia per la prima volta sul mercato delle reflex è la scelta tra il classico sistema con specchio e mirino ottico oppure il nuovo sistema senza specchio e senza mirino ottico. Qual è il migliore?
Spesso è questa la domanda che riecheggia nei forum con neofiti che sperano di ricevere consigli ed invece si ritrovano ad assistere ad una guerra tra fanatici di un sistema o dell’altro.
La risposta come sempre non può essere univoca, ogni sistema porta con se pro e contro e deve essere valutata in relazione all’uso ed ai bisogni del singolo fotografo.
Partiamo dal sistema classico perché più conosciuto essendo in vendita da quando esiste
I’ecosistema di macchine fotografiche di nuova concezione ha puntato tutto sulla compattezza andando ad eliminare il mirino ottico e quindi anche lo specchio ed il pentaprisma presente fino ad oggi nelle reflex. Il risultato di questa cura snellente oggi ha portato ad avere corpi macchina che montano gli stessi sensori delle reflex tradizionali ma presentano dimensioni da compatta. Questa scelta ha portato ovviamente ad una praticità enorme nel trasporto delle macchine fotografiche, basta una borsetta di piccole dimensioni per contenerle ma il lato opposto della medaglia non è esente da difetti. Dimensioni piccole equivalgono a minore ergonomia, presa meno stabile e l’assenza del mirino ottico obbliga ad usare il monitor per comporre l’immagine o il mirino elettronico, se presente. Il difetto di questi due sistemi di mira sta nel fatto che il monitor diventa scarsamente visibile se abbiamo il sole alle spalle ed il mirino elettronico soffre in caso di scarsa luce.
Per quanto riguarda gli ingombri si deve anche considerare una cosa, la grandezza dei sensori è invariata rispetto alle reflex tradizionali e questo si traduce in una difficile miniaturizzazione delle lenti che porta ad uno sbilanciamento tra corpo e obiettivi sia nelle dimensioni che nei pesi.
L’unica risposta che mi sento di dare a chi è in dubbio e chiede consigli è di valutare il grado di passione che ha per la fotografia, un appassionato infatti risentirà poco dei maggiori pesi di un sistema tradizionale mentre un fotografo occasionale beneficerà dei pesi ridotti delle nuove reflex senza specchio.
Fondamentale è prenderle in mano, mi raccomando solo di paragonare i due corpi a parità di obiettivo, spesso infatti le nuove macchine vengono proposte con lenti fisse per mantenere la compattezza o con zoom poco luminosi, attenti quindi a non cadere nei tranelli del marketing che potrebbe immettere falsi miti nel mercato.
Se io dovessi oggi lanciarmi nel mondo delle nuove reflex senza specchio sceglierei come riferimenti la Sony nex-7 oppure
Silver Efex Pro 2 : il software per il bianco e nero
venerdì 16 settembre 2011
Backup fotografie
Avevo già trattato l’argomento ma l’episodio che ora vi andrò a raccontare testimonia come le persone spesso prendano sotto gamba la volatilità del digitale. Un mio amico mi ha telefonato disperato raccontandomi di come l’hard disck esterno che usava per salvare le fotografie si fosse rotto e che, una volta andato a prendere i dvd di sicurezza che con zelo creava ogni 2 mesi, si fosse accorto che su 12 dischi ben 4 erano illeggibili con perdita totale del materiale salvato. Ovviamente la maggior parte di queste fotografie non erano fondamentali ma tra le tante vi erano anche compleanni e situazioni il cui ricordo era legato allo scatto eseguito che ora è perso per sempre. Questo amico aveva letto il mio intervento sui backup delle fotografie ma lo aveva preso sotto gamba senza stampare praticamente nulla ed affidandosi unicamente ai supporti di memorizzazione. Purtroppo per lui si è verificato ciò che ogni fotografo teme e cioè la perdita delle fotografie. L’hard disk esterno è il peggior sistema di memorizzazione, soggetto alle problematiche meccaniche e quindi al rischio rottura va anche aggiunto il rischio di deterioramento dei dati dovuto alla smagnetizzazione dei dischi che neanche i dischi allo stato solido azzerano. I dvd pur essendo di marca e conservati a regola d’arte non hanno resistito al loro degrado fisico naturale e dopo qualche hanno sono divenuti illeggibili perché non era stato preso il supporto migliore in quanto costoso ( e non sicuro comunque ). Se il mio amico avesse fatto le stampe a grandezza 20x15 delle sue foto migliori ed importanti oggi avrebbe comunque una matrice che potrebbe usare per fare delle copie. Non è il colmo che abbiamo ancora oggi le stampe delle prime fotografie eseguite al mondo e poi perdiamo quelle fatte un anno fa a causa della tecnologia? Il mio consiglio era ed è che le foto vanno stampate presso i laboratori specializzati e non a casa e poi conservate come si è sempre fatto, nei raccoglitori, lontane da fonti di calore e luce.
Basta così poco per non perdere i ricordi…perché rischiare?
lunedì 12 settembre 2011
Legge italiana pubblicazione foto
- avvisiamole della nostra volontà di pubblicazione
- richiediamo (se sono estranei) un consenso via e-mail
- provvediamo all'immediata rimozione se ci viene richiesta