giovedì 17 novembre 2011

Parlare di fotografia

Qualche volta mi capita di parlare di fotografia con qualcuno che condivide la mia passione ma devo ammettere che ne ricavo ben poco.

Io ho sempre pensato che la fotografia è legata al fare e non al parlare, al limite ci si può sedere e discutere dei risultati per cercare idee e suggerimenti per migliorare. Invece quando mi ritrovo a parlare di fotografia finisco sempre invischiato in discorsi legati ai sensori, all’elettronica e, se proprio va bene alle lenti.

Ma che senso ha?

La fotografia è rappresentata dalla foto stampata, unico fattore reale di discussione possibile, il resto non riguarda la fotografia ma la tecnologia. Un fotografo, quando parla con un suo simile, dovrebbe perdere ore a discutere di luce, di prospettiva, di modalità di scatto per ottenere un determinato effetto ed invece niente, ogni volta una delusione.

Eppure non era così con la pellicola.

Anche se ero giovane quando scattavo con la reflex analogica riuscivo ad intrattenere bei dialoghi con altri amatori ed ancora oggi, con persone veramente amanti della fotografia, parlo di queste cose e sono persone che nella maggior parte dei casi hanno smesso di scattare.

Forse l’aridità dei discorsi è legata proprio al passaggio al digitale, chi non si è fatto le ossa con la pellicola non ha il senso della fotografia, oggi è permesso tutto, dall’errore che tanto recuperi al pc alla scarsa competenza che viene compensata da tonnellate di scatti da cui estrarre qualcosa di decente.

Oggi non si parla più di fotografia, neanche nei forum dedicati ad essa, tutti si azzuffano sostenendo la supremazia dell’uno o dell’altro marchio, portando avanti guerre di religione sui sensori senza fermarsi a giudicare uno scatto.

Magari sono fissato io e bisogna restare sempre al passo con la tecnologia studiando solo grafici, valutando il rumore digitale al pc e cose del genere però a me fa tristezza non poter uscire da una discussione sulla fotografia senza un minimo di arricchimento personale.

2 commenti:

  1. Adesso è diventato troppo semplice fare fotografia. Basta avere una Nikon/Canon da 18 Megapixel e si sentono arrivati.
    Non leggono nemmeno il manuale e poi ti chiedono: ma perché il flash scatta quando non deve?.
    Con le analogiche invece dovevi almeno capire perché si accendevano quelle benedette lucine dentro il mirino, per non parlare del costo dei rullini. Dovevi documentarti, leggere, informarti, altrimenti di foto non ne veniva fuori nemmeno mezza e quelle si dovevano stampare tutte, non potevi guardartele sul computer.
    Ora più grossa ce l'hai e meglio è, questo è rimasto della fotografia, corse sfrenate all'ultimo sensore e le foto si scattano in modalità Program.
    - Scusa tanto fa tutto da sola e poi ho provato a cambiare quei "cosi" ma vengono tutte sfocate!
    Per non parlare di quelli che comprano un corso di fotografia su Groupon e si sono riscoperti Franco Fontana o meglio ancora Henri Cartier-Bresson.

    "Non esiste quello che vedete, esiste quello che fotografate"
    (F.Fontana)

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