giovedì 22 agosto 2019

La fotografia non è l'attrezzatura fotografica

Nei forum e nei circoli fotografici si è persa nel tempo la cultura fotografica lasciandosi prendere la mano dalla tecnologia. Quando parlo con altri fotografi sento parlare di iso, di rumore, di sensori, di buffer di memoria e poco niente di fotografia.
I momenti più importanti della storia sono stati immortalati con macchine fotografiche semplici, con dentro un rullino su cui fare affidamento e che non si poteva cambiare al volo eppure i fotografi ce la facevano, lasciavano traccia storica degli avvenimenti.
Oggi non funziona più così, qualsiasi cosa è fotografata in qualsiasi momento a partire dai cellulari salendo fino alle reflex full frame ma sono bit che raramente durano e spesso finiscono negli hard disk e dimenticati, ben che vada vengono caricati su Instagram sperando in un like.
Certo, ci sono ancora i professionisti della fotografia, quelli che girano il mondo e lo raccontano, magari a rischio della propria vita ma a parte essere una rarità state pur certi che non scelgono la loro attrezzatura basandosi sul rumore digitale o sulle finezze tecnologiche.
Giro abbastanza per le mostre fotografiche, ormai espongono le foto tutti un po' come tutti pubblicano un libro, siamo alla perdita totale della qualità culturale e questo è un fatto. Proprio pochi giorni fa ho visto esposte in un locale delle foto, il titolo della mostra era "piccioni", 20 foto di piccioni ripresi in giro per la città, è un qualcosa degno di una mostra? Chi non vede quegli stessi piccioni ogni giorno? Cosa ha raccontato il fotografo che non fosse sotto gli occhi di tutti? Il fatto è che per esporre le proprie fotografie basta andare in un locale, chiedere il permesso, fare una presentazione pagando un centinaio di euro in aperitivi agli invitati che solitamente sono parenti e amici e così l'auto stima cresce e il locale guadagna qualcosa, non c'è selezione, non c'è critica o valutazione della foto.
Personalmente ho visto stampe di fotografie che mi hanno stupito, emozionato ed erano state fatte con delle compatte o con dei cellulari ma trasmettevano qualcosa, parlavano da sole. Già trovare le didascalie sotto alle foto per spiegarle è un fatto grave, se la foto deve essere spiegata allora ha fallito, deve essere chi la vede ad interpretarla e a capirla altrimenti è solo una banalità che l'autore cerca di dipingere come qualcosa di artistico.
Non voglio ergermi a professore di fotografia ma la pratico da 25 anni ormai e qualcosa ne so, ho studiato e applicato, ho fatto la vera gavetta con la pellicola, lo sviluppo in camera oscura e ho vissuto la nascita della fotografia digitale con la prima Casio che salvava lo foto su floppy disk e quindi mi sento qualificato per parlare di queste cose.
Io ho esposto qualche mia opera ma sono sempre passato per una selezione, c'è sempre stato un filtro tra me e la parete su cui veniva affissa la mia stampa e non sempre ho passato quel filtro ed è un bene, serve a crescere altrimenti è come pagarsi la pubblicazione di un libro e poi regalare le copie ad amici e conoscenti sentendosi pure bravi.
Ed un errore da non fare è postare le foto sui forum chiedendo consigli, è la cosa peggiore che potete fare, chi guarda la foto non deve valutare il tecnicismo che c'è in essa ma cosa suscita e invece nei forum finiscono quasi sempre per criticare la posizione, il soggetto ecc…tutte cose che spesso possono essere al di fuori dal controllo di chi ha scattato la foto.
Chiedo scusa se mi sono dilungato su questo argomento ma sono veramente demoralizzato, ormai gli studi fotografici non esistono più perché è venuta meno la cultura della fotografia e le gente si fa fare i servizi dal primo ragazzetto che si presenta con una reflex al collo e si fa pagare due euro, con la qualità di due euro che sarà il risultato finale, abbellito da filtri irrealistici sulle foto che tanto piacciono al giorno d'oggi.
In ogni caso buona luce a tutti voi.


Nessun commento:

Posta un commento