martedì 16 giugno 2015

Ritorno al #sistema4\3 dopo il #micro4\3

Dopo aver scritto di essere ritornato al “vecchio” sistema 4\3 mettendo da parte il più recente corredo micro4\3 alcuni lettori mi hanno scritto chiedendomi il perché, se ero rimasto deluso dal micro, se avessi riscontrato qualche grosso difetto o lacuna e cose di questo tipo.

La risposta è no.

Il sistema micro 4\3 è quanto di meglio a livello tecnologico oggi possa offrire #Olympus assieme a #Panasonic e in modo più ampio ritengo che sia il migliore sistema mirror less oggi presente sul mercato.

Alle volte però si fanno scelte di cuore, scelte di feeling, scelte basate sul piacere personale che si prova usando un determinato strumento.

Andare in giro con una vespa anni ’50 o con una 500 originale ha senso in un mondo in cui puoi avere mezzi ben migliori? La risposta è sì se ciò ti fa pulsare il cuore più forte, ti emoziona e non ti fa sentire la fatica anche dopo aver percorso chilometri.

Non si vive di solo progresso tecnologico e come ho sempre detto facevo belle foto anche con la vecchia e-1 da 5 mega pixel e senza stabilizzatore e ancora prima con la pellicola. Il progresso serve a facilitare il lavoro al limite, non di certo a stravolgerlo.

Quello che realmente mi è mancato è stato l’effetto cuore, il coinvolgimento mano-occhio-mirino che ti fa scattare la foto sapendo come verrà ancora prima di portare la macchina al viso.

Io ho avuto in contemporanea ambedue i sistemi fin dall’uscita del micro con la ep1, la prima #Pen di Olympus passando poi alla versione lite e alla e-m1 con relative lenti pro. Di sicuro apprezzo i pesi e gli ingombri ridotti di questo mondo privo di specchio ma queste stesse cose me ne hanno fatto allontanare. Devo sentire la macchina e la lente in mano, anche a livello di pesi e ingombri che pur essendo contro producenti per la schiena mi aiutano nella composizione dello scatto.

In tutto questo l’esibizione del cannone centra poco niente, per carattere preferisco passare inosservato e comunque quando l’utente medio legge Olympus sul corpo e Zuiko sulla lente al massimo fa spallucce e poi si gira ed in questo il micro mi aiutava perché meno appariscente.

A livello di lenti lo Zuiko Micro 12-40 è bellissima, ma per i miei gusti non restituisce lo stesso tipo di immagine che restituiscono i vecchi Zuiko. Saranno i nuovi trattamenti anti riflesso o altro ma il risultato è per me diverso, meno tridimensionale.

La tecnologia è anche questo, cambia il processore di immagine, cambia un algoritmo di elaborazione e cambia il risultato che magari è migliore per nitidezza e contenimento del rumore ma è anche meno personale se così si può dire.

In tutto questo conta anche la grandezza delle mani, le mie non sono esattamente piccole, sono alto 180 cm, ho le mani belle grandine e devo ammettere di non aver mai trovato la perfezione nei corpi micro 4\3 a livello di presa neanche con i grip aggiuntivi, sempre un pelo grandi o piccoli come un guanto che non calza a dovere o una calza della misura sbagliata. Per qualcuno ciò può essere ininfluente o non giustificare un cambio ma per me sì e sottolineo che è un parere soggettivo ma così come non farei mai una marcia con le calze troppo strette allo stesso modo non riesco a fare lunghe sessioni di foto con un corpo macchina piccolo.

La mia scelta di tornare allo standard 4\3 prendendo una #Olympus #e-30 rappresenta la sintesi di tutti questi pensieri, un corpo praticamente uguale a quello della e-5 ma meno pesante, un parco lenti adeguato già in mio possesso  e il fatto di conoscere il processore di terza generazione di Olympus ( oggi siamo alla settima) molto bene avendolo usato per anni e quindi conoscendone limiti e virtù.

Non è una questione di meglio o peggio, è una questione di diverso.

 

 

 

 

 

 

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