Quello del diritto d’autore è un argomento che solitamente si associa a film e musica ma in realtà riguarda tutto ciò che una persona produce attraverso il proprio lavoro ed è frutto del proprio intelletto.
Qualcuno potrebbe dire che le foto sono solo immagini e che metterle in rete è come permettere tacitamente a tutti di prenderle ed usarle a proprio piacimento ma così non è.
Io ad esempio carico le mie foto su questo blog, su flickr o su facebook ma la foto è mia e tale deve rimanere altrimenti sarebbe come entrare ad una mostra, staccare un quadro e portarselo a casa sostenendo che era lì e quindi poteva essere fatto.
So che molti credono che una foto non abbia valore e nella maggior parte dei casi è così, ci sono milioni di foto inutili comprese le mie, ma dietro ad uno scatto può esserci uno studio, un lavoro, una tecnica e appropriarsene equivale a sminuire se non annullare il lavoro altrui.
Personalmente ho potuto trovare un paio di mie foto utilizzate da altri senza il mio consenso, sarebbero bastate due righe vie mail e avrei ceduto i diritti di utilizzazione senza problemi, ma così è stato un semplice furto.
Si potrebbe obiettare che si conoscono i rischi della rete ed è vero ma allora si dovrebbe anche ammettere che chi naviga lo fa al solo scopo di sottrarre materiale altrui e non credo che si debba e possa generalizzare.
Si possono proteggere le immagini mettendole a bassa risoluzione ma spesso ciò implica anche una perdita inaccettabile della qualità che in una foto è tutto. Si possono sovrapporre firme ma anche in questo caso chi vuole usare la foto o la ritaglia oppure gli basta usare un semplice editor fotografico per ritoccarla quanto basta a renderla utilizzabile.
Alla fine si tratta di rispetto a mio avviso, rispetto verso la persona ed il suo lavoro anche perché la condivisione delle immagini permette a tutti di crescere dando spunti, facendo conoscere materiale fotografico e relativa resa e permettendo a chi nutre una passione di condividerla con altri.
Non mi dilungo sulla privacy perché è un tema che ho già trattato in passato scontrandomi con sostenitori della totale libertà individuale in barba a quella altrui.
Un fotografo andrebbe rispettato in quanto artista al pari di chi dipinge o crea musica ma in Italia non è mai stato così, lo si è sempre visto come un artigiano nel migliore dei casi e con l’avvento del digitale ha perso anche questa connotazione venendo mischiato alla schiera immensa di cellulare-fotografi.
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