Mi chiamo Thomas Lucchetti e vivo a Trieste, una piccola ma affascinante città italiana e la mia passione più grande è la fotografia. Ho iniziato quando per la comunione mi regalarono una compatta a pellicola della Kodak per poi passare alla reflex e, dal 2000 iniziai a usare attrezzatura digitale. Nel mio curriculum ho diverse esposizioni a Firenze e Trieste, ho eseguito diversi book fotografici per aspiranti modelle e immortalato matrimoni e battesimi.
giovedì 20 ottobre 2016
Olympus OM-D E-M5 Mark II Review-Recensione
giovedì 6 ottobre 2016
Corso base di fotografia
A cosa dovrebbe servire un corso base di fotografia?
Questa è una domanda che mi sono posto diverse volte vedendo in giro il prolificare di questi corsi tenuti per lo più da dilettanti alle prime armi ma con un bel corredo da sfoggiare in aula.
Un corso base dovrebbe servire a capire le sigle che leggiamo quando osserviamo l'attrezzatura in esposizione nei negozi per prima cosa, così da poter effettuare un acquisto ponderato.
Un corso dovrebbe essere frequentato PRIMA di comprare un corpo macchina e relative lenti perché solo sapendo cosa ci serve e cosa serve per fare determinate foto potremo eseguire un giusto acquisto.
Invece la gente arriva ai corsi già armata di un corpo reflex e relativa lente del kit presi in qualche centro commerciale a basso prezzo convinti che sia l'acquisto migliore che potevano fare.
Mi sono spesso soffermato a leggere i contenuti di questi corsi base e ci ho visto di tutto e di più ma quello che mi ha sconvolto sono state le tempistiche, dieci lezioni da un'ora ciascuna per imparare a fotografare, stiamo scherzando?
Con quelle tempistiche non ottieni neanche una infarinatura dei molteplici aspetti che regolano la fotografia, figuriamo sviscerarli!
Io capisco la voglia di spennare i polli, capisco che di polli ce ne siano tanti in giro ma vi assicuro che un buon manuale di fotografia vi costa meno di un corso base tenuto in quei modi e vi insegnerà comunque molto.
Se di dieci lezioni si vuole parlare allora si deve discutere di al massimo cinque punti:
-iso
-tempi
-esposizione
-bilanciamento del bianco
-regola dei terzi e regola aurea
Con due lezione da un'ora ciascuna si può iniziare a parlare decentemente di questi 5 punti che rappresentano le basi della fotografia a prescindere che si scatti con la compatta o con la reflex.
Invece non si fa, ci si mette a parlare di mille aspetti, di diaframmi, di sensori, di marche, di lunghezze focali ecc…argomenti utili solo quando già si sa fotografare in realtà perché permettono di passare allo step successivo, quello che porta oltre la semplice passione e sfocia in una vera e propria ricerca della perfezione nello scatto.
I prezzi poi sono allucinanti, dai 100 euro a salire per sentire dei discorsi tenuti da adolescenti o quasi che si atteggiano da sapienti solo perché stanno dalla parte giusta della cattedra. Non sono snob o prevenuto, li ho visti e sentiti, alcuni puri li conoscevo, persone che dopo due anni che fotografavano hanno fondato associazioni e si sono elevate a maestri, stiamo scherzando?
Ci sono fotografi amatori con le contro palle che non si sognerebbero mai di mettersi ad insegnare perché consapevoli che non ne sono all'altezza mentre altri fanno pure i soldi.
Il problema è che hanno mercato e il mercato nasce dal fatto che la gente prima compra la reflex, poi non sa usarla e cerca in questi corsi la soluzione.
Rendiamoci conto che la reflex è il punto di arrivo, la fine di una crescita che deve partire dalla compattina e salire gradualmente assieme alle proprie conoscenze e capacità. Prendereste una Ferrari pretendendo di usarla per correre veramente senza aver mai avuto una macchina prima? Spero di no.
Ai miei tempi si faceva la gavetta, si imparava con i rullini, pagando salati gli sbagli visti i costi di stampa e sviluppo ma cavoli se si imparava in fretta così. Oggi c'è il vantaggio del digitale, zero costi di lavoro se non si stampano le foto e così la gente prende e spara a raffica, selezionando poi la sola immagine venuta bene su 1000 cagate e poi si pavoneggia da fotografo esperto.
Ragazzi, aprite gli occhi, non funziona così la fotografia.
Volete imparare veramente a fotografare?
Prendete pure la reflex, metteteci dentro una scheda di memoria da 1 giga o meno se la trovate in modo da uscire ed avere a disposizione pochi scatti e se sbagliate la volta dopo dovrete stare più attenti, dovrete capire perché lo scatto non è riuscito.
Solo così si impara, si diventa fotografi consapevoli.
Recensione-Review moltiplicatore di Zuiko ec-20
Il campo dei moltiplicatori di immagine è uno di quelli in cui i fotografi trovano sempre terreno su cui scontrarsi.
Da un lato si ha infatti la possibilità di aumentare la lunghezza focale degli obietti, soprattutto i tele e i macro ma dall'altro si deve sottostare alle regole fisiche e si ha una caduta di luminosità e spesso anche di qualità.
Olympus grazie al suo fattore di moltiplicazione 2x legato al sensore parte già avvantaggiato rispetto agli altri sistemi per quanto riguarda la costruzione dei teleobiettivi e per fortuna anche nel campo dei moltiplicatori di immagine preserva un certo vantaggio. Tempo fa parlai del moltiplicatore ec-14 che ha un fattore di moltiplicazione 1.4x mentre oggi vorrei parlare del fratello maggiore, l'ec-20 che ha un fattore di moltiplicazione 2x.
Se l'ec-14 era un punto di riferimento grazie all'esigua perdita di luminosità che si fermava a 1 stop l'ec-20 arriva a 2, cosa che potrebbe rivelarsi un problema se abbinato a lenti già buie di loro o se si scattasse in condizioni di luce non ottimali.
Io lo utilizzo abbinato allo Zuiko 50mm f2 che viene trasformato in un 200mm equivalente f4 e allo Zuiko 50-200 swd che diventa un 200-800mm equivalente f3.6-7.
Con il 50mm è uno spettacolo fare i ritratti ed anche le macro, f4 rimane un'apertura dignitosa soprattutto rapportato alla lunghezza focale equivalente che si raggiunge.
Con lo zoom bisogna invece stare attenti a lavorare con buona luce, a 800mm equivalenti f7 è comunque una buona apertura ma si inizia a dover salire con gli iso per avere tempi di scatto bassi se si fa fotografia naturalistica.
I risultati comunque sono molto validi perché il moltiplicatore ec-20 ha lenti di prima scelta e permette di minimizzare la perdita di qualità e nitidezza che, comunque, si può recuperare in post produzione.
Sicuramente non è un moltiplicatore per tutti, si deve aver bene presente l'uso che se ne farà e ancora prima le lenti cui si vorrà abbinarlo. Ho letto recensioni pessime e poi, guardando i vetri a cui lo attaccavano capivo il perché. Non si può infatti pensare di usarlo con le ottiche standard dei vari kit, sarebbero veramente talmente buie da diventare ingestibili, soprattutto su corpi diversi dalla e-5 che almeno regge bene valori iso elevati.
Sto ancora raccogliendo scatti che poi utilizzerò per completare questa mia recensione ma posso dire di essere molto soddisfatto.
Qualcuno potrebbe obbiettare che oggi, con un sistema morto come il vecchio 4\3 è inutile una recensione di questo tipo ma per me è vero il contrario. Oggi si trova parecchio materiale usato in vendita a prezzi competitivi e se si ha la fortuna che ho io di possedere l'ultima ammiraglia della serie 4\3 allora prendere in considerazione acquisti come quello di un moltiplicatore ad un buon prezzo può risultare vincente.
Il mio attuale "kit" conta un corpo e-5, gli Zuiko 12-60swd, 50-200swd, 25 f2.8, 50 f2 macro e 35 macro, tutte lenti valide che sfornano e sforneranno fino alla loro morte naturale delle belle immagini e come me ci sono ancora molti utenti fedeli al vecchio sistema per fortuna.